Il Venezuela vive giorni di caos istituzionale. Hugo Chavez, rieletto presidente per la quarta volta lo scorso ottobre, dovrebbe prestare giuramento il 10 Gennaio. Il condizionale è d’obbligo dal momento che la sua presenza alla cerimonia non è garantita. Infatti, negli ultimi mesi le sue condizioni di salute sono molto peggiorate: colpito nuovamente da una forma maligna di tumore, si è sottoposto alla quarta operazione chirurgica l’11 Dicembre a Cuba, alla quale hanno fatto, però, seguito alcune complicazioni, tra le quali un’infezione alla vie respiratorie. Dal giorno del ricovero Chavez non è più apparso in pubblico e di lui non si hanno notizie, se non quelle diffuse dal vicepresidente del Venezuela, Nicolas Maduro, che lo stesso presidente ha designato come suo successore nel caso la malattia gli avesse impedito di svolgere il suo mandato. Secondo Maduro, che lo ha visitato a Cuba, Chavez sarebbe cosciente e avrebbe ripreso a camminare e a fare piccoli esercizi fisici.
Nel caso in cui Chavez non dovesse essere in grado di prestare giuramento il 10 Gennaio, l’opposizione chiede che vengano indette nuove elezioni. Ipotesi prontamente bocciata da Maduro che, in un’intervista rilasciata alla televisione di stato, ha dichiarato che Hugo Chavez potrà iniziare il suo quarto mandato come presidente anche se la malattia gli dovesse impedire di giurare davanti alla Corte suprema del Paese. È ovvio che, come prevede la Costituzione venezuelana, se il presidente morisse o venisse dichiarato incapace di governare dovrebbero tenersi nuove elezioni. Ma il caos nasce dalla possibilità, concretissima, che il presidente Chavez non possa lasciare Cuba per prestare giuramento. L’opposizione sostiene, infatti, che in quel caso il potere dovrebbe passare nelle mani del presidente della Camera, e dopo 30 giorni si dovrebbero tenere nuove elezioni. Il vicepresidente Maduro, però, nega questa interpretazione della Carta costituzionale, sostenendo che Chavez potrà comunque prestare giuramento in un secondo momento e che la Corte suprema penserà a risolvere questa formalità. Corte suprema che, secondo diverse ong, è controllata da Chavez e dai suoi alleati.
Aurora Circià







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