Tra tante brutte notizie che hanno caratterizzato l’anno appena finito, l’associazione per i diritti umani Amnesty International ha stilato una lista di buone notizie provenienti da ogni parte del mondo, a dimostrazione che qualcosa sta cambiando nella lotta ai diritti umani.
In Ecuador il 4 gennaio 2012 l’azienda petrolifera statunitense Chevron è stata condannata in maniera definitiva dalla Corte d’appello della città di Lago Agrio, al risarcimento di 18 milioni di dollari per disastro ecologico e danni alla salute delle parti lese, una delle più grandi multe della storia per reati ambientali.
Il nostro paese il 23 febbraio dello scorso anno è stato condannato dalla Corte europea dei diritti umani, per il caso che riguarda 24 profughi, 11 cittadini somali e 13 eritrei intercettate in mare dalle autorità italiane e respinti direttamente in Libia, senza che fosse stata valutata la loro necessità di protezione internazionale. I ricorrenti avranno diritto a un rimborso di 15.000 euro.
In Guatemala il 14 febbraio 2012, l’ex generale delle forze speciali Pedro Pimentel Rios è stato condannato a 6060 anni di carcere per aver preso parte al massacro di Dor Erres nel 1982, che provocò la morte di oltre 250 civili.
Il 25 aprile 2012 negli Stati Uniti, il governatore del Connecticut ha firmato la legge che abolisce la pena di morte, facendone così il 17° stato (su 50) abolizionista degli Usa.
In Siria Yaacoub Shamoun, un cittadino libanese scomparso dopo essere stato catturato dalle forze siriane in Libano, è stato rilasciato nel maggio 2012 dopo 27 anni di prigionia.
La Corte penale internazionale il 10 luglio 2012 ha emesso la sua prima condanna, infliggendo 14 anni di carcere a Thomas Lubanga Dyilo, capo di un gruppo armato congolese, per aver reclutato e impiegato bambine e bambini soldato in un conflitto armato.
Il 30 ottobre 2012 il tribunale regionale di Presov in Slovacchia, ha definitivamente stabilito che la scuola elementare di Sarisské Michal’any ha violato la legge istituendo classi separate per i bambini e le bambine rom.
Nell’augurio che questo 2013 ci porti molte altre belle notizie, è necessario tenere sempre alta l’attenzione alla lotta per il pieno rispetto dei diritti umani.
Maria Chiara Coco







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