L’Italia non è un paese per vecchi, ne tanto meno per giovani.
Approcciarsi al mondo lavorativo per un giovane è forse oggi una delle imprese titaniche per antonomasia, che accoratamente accomuna tutti indistintamente dai 18 in sù. Il tasso di disoccupazione giovanile è salito al 37,1%, record assoluto dal 2004. Si tratta dei dati destagionalizzati e provvisori rilevati dall’Istat, che ci parlano di un tasso di disoccupazione tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24, quasi 2 ragazzi italiani su tre.
Ma di una cosa si è certi: gli italiani, il popolo di santi, poeti e navigatori, non stanno con le mani in mano. I giovani si specializzano con corsi di formazione, si laureano, si qualificano e sperano in uno “stage”. Lo Stage, o “tirocinio formativo e di orientamento”, è un’esperienza on the job realizzata presso un azienda o un ente, volta al completamento della formazione e all’orientamento professionale del laureato, che speranzoso spera di essere introdotto concretamente nel mondo lavorativo. Ma è effettivamente lo stage un’esperienza costruttiva per la carriera del giovane italiano? Numerose interviste e crescenti sondaggi attestano come in realtà l’esperienza in questione sia portatrice di una consistente mole di lavoro ma di nessun tornaconto professionale.
Inizia così la STrAGE degli innocenti!
Nasce così la sottile linea bipolare di confine fra opportunità e sfruttamento nel calvario lavorativo dei neolaureati, egregiamente raccontate nella sit com “autobiografica” del giovane italiano medio, trasmessa sulla web tv del portale http://www.you-ng.it: STrAGE.
Parte da Napoli, infatti, la sfida di un gruppo di giovani professionisti con alle spalle svariate esperienze nel settore della comunicazione e della videoproduzione che vogliono raccontare il disagio giovanile nell’approccio al mondo lavorativo visti i tempi di crisi economica che porta migliaia di laureati all’incertezza sul proprio futuro. « Si tratta di un progetto ‘choosy’; una risposta a tutte le ‘accuse’ non sempre giustificate lanciate dal governo e dalla società ai giovanissimi, spesso vittime di sfruttamento e di esperienze ai confini della “realtà sopportabile” sul luogo di lavoro. Dietro STrAGE un team di ragazzi che hanno vissuto in prima persona le vicende narrate. Un racconto corale per far luce con ironia e senza prendersi troppo sul serio sul ‘lato oscuro’ degli stage. » Dall’idea di Chiara Amendola il progetto prende forma; il cast, composto da attori provenienti da autorevoli Accademie teatrali, come Claudia Ascanio nel ruolo di “Ylenia”, Luca Di Gennaro “Paolo” , Laura Minichini “Gaia”, Gianni Spezzano,“Ricky”, inoltre l’attore e cantante Massimo Masiello, nei panni di “Alex”, il maestro del teatro Gigi Savoia (il “Jolly”) è un patchwork emozionale che attraverso l’ironia, la simpatia dei personaggi e i giochi di parole riesce a toccare i punti nevralgici della nostra attualità.
Rispecchiandosi in toto in questa suddetta realtà non rimane altro che “gustarsi” l’episodio pilota.
Impazza sul social network Twitter il tam tam per la campagna “Un retweet per aiutare una ‘banda’ di disoccupati”, si tratta di una strategia denominata ‘viral’ per diffondere il messaggio di sensibilizzazione a questa tematica così attuale e raccogliere consensi attraverso la distribuzione della web series.
L’iniziativa è stata già appoggiata da personaggi del calibro di Fiorello, Marco Liorni, Vincenzo Mollica, Luca Dondoni, Enrico Bertolino, Vladimir Luxuria, Lorella Cuccarini, Francesco Silvestre, Federica Panicucci, Michele Lupi, Walter Veltroni, Anna Paola Concia, Marco Baldini e tanti altri.
Alessia Aleo







Lascia un commento