La Human Rights Watch, organizzazione non governativa internazionale che si occupa della difesa dei diritti umani, ha condotto una ricerca sui rimpatri sommari che l’Italia ha effettuato nei confronti di minori ed adulti provenienti clandestinamente dalla Grecia, e ha stilato un rapporto di 45 pagine che condanna il nostro paese per non aver accolto le richieste di asilo e non aver concesso ai minori l’assistenza di un tutore o di un assistente sociale come previsto dalle leggi.
Ogni anno centinaia di persone rischiano la morte o menomazioni nascondendosi sotto camion e macchine imbarcate sui traghetti che attraversano l’Adriatico per sfuggire dai loro paesi in guerra e dalla povertà. Una volta sbarcati in Italia però, nel giro di poche ore vengono rispediti indietro senza che le autorità portuali abbiano identificato le persone bisognose di protezione come i minori non accompagnati e senza dare la possibilità agli adulti di fare domanda d’asilo.
Affidati ai capitani dei traghetti commerciali, adulti e anche bambini vengono detenuti in celle improvvisate o nelle sale macchine delle navi durante il viaggio di ritorno in Grecia, a volte senza ricevere cibo decente.
Una volta ritornati in Grecia, i bambini migranti non accompagnati e i richiedenti asilo, come tutti i migranti, sono esposti agli abusi delle forze dell’ordine, a condizioni di detenzione degradanti, e a un ambiente ostile pervaso di violenza xenofoba.
La Corte europea dei diritti umani dovrebbe presto emettere una sentenza contro l’Italia e la Grecia, riguardante la riconsegna sommaria, avvenuto nel 2009, di 25 adulti e 10 bambini. Nel frattempo il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa Nils Muižnieks e il Relatore speciale dell’ONU per i diritti dei migranti François Crépeau, hanno raccomandato all’Italia di sospendere con urgenza i rimpatri sommari verso la Grecia.
Maria Chiara Coco







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