Django Unchained: lo sapevate che…?


Ecco alcune chicche sul film che dal 17 gennaio, oltre ad essere sulla bocca di tutti, non molla la vetta della classifica degli incassi cinematografici.

Si tratta proprio di “Django Unchained” l’ultimo capolavoro di Quentin Tarantino. E non è il primo Django del regista! Infatti ha già firmato un Django, anni fa, come attore per “Sukiyaki Western Django” di Takashi Mike, aprendolo lui stesso con una sequenza memorabile nei panni del leggendario cowboy Ringo. Tarantino non poteva, quindi, non ritagliarsi una parte anche nel suo “Django Unchained”, il quale- da fan sfegatato dello “spaghetti western” e del film omonimo di Corbucci- ha dichiarato: << Farmi saltare in mille pezzi era una tentazione troppo forte, non ho saputo resistere! >>.

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Esorcizzare i drammi storici tra risate e massacri fa parte del mix di ingredienti del cinema tarantiniano, e Django non fa eccezione. Anzi segue la stessa linea di “Bastardi senza gloria” nell’ambizione di esorcizzare le pagine più buie della storia (l’Olocausto e lo schiavismo americano) ma anche per revisionare, nel senso più letterale del termine, la storia per una nobile causa attraverso iperboliche scene visive e dialettiche: nel 2009 per far avere la meglio agli ebrei sul nazismo e ora per difendere i neri dallo schiavismo. Ed a completare la trilogia c’è già in cantiere “Killer Crow” che sarà ambientato dopo lo sbarco in Normandia: << Il giorno dopo c’erano i soldati di colore costretti a raccogliere i cadaveri dei tedeschi sulla spiaggia e a scavare le fosse: ecco cosa racconterà il mio prossimo film >>.

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Al primo sguardo non può non emergere l’amore per il “made in Italy” del regista: omaggi, canzoni e locandina sono italiani. Ritroviamo il nome di Franco Nero nel remake del film che lo vide come protagonista nel 1966, quello di Federico Mancosu talento grafico il quale ha realizzato la locandina del film arrivato a Tarantino grazie a Facebook, e infine quello di Elisa per quanto riguarda la colonna sonora, il brano “Ancora Qui” scritto da Ennio Morricone e scelto da Tarantino.

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L’importanza della musica non è da considerare un accesorio irrilevante, mai dettaglio o sottofondo essa è invece valore aggiunto al film, lo completa accompagnando e guidando il percorso emotivo e sensoriale dello spettatore nelle scene. Il suono segue il ritmo cinematografico, anche enfatizzandolo: la musica anni ’70 all’italiana e la black music (insieme al capolavoro di Elisa/Morricone candidata agli Oscar) sono le linee guida di una colonna sonora dalle suggestioni vintage definita praticamente perfetta. Le compilation di Tarantino continuano a non avere rivali.

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Il cast eccezionale è composto sia da attori feticcio che da new entries: Samuel L. Jackson (in “Pulp Fiction” e “Jackie Brown”)  e Christoph Waltz -che si è aggiudicato il Golden Globe come migliore attore non protagonista- (già con lui in “Bastardi senza gloria”) amici fraterni del regista; per la prima volta, invece, in un film firmato Tarantino Jamie Foxx nel ruolo di Django e Leonardo Di Caprio (attore feticcio di Scorsese) in quello di Calvin Candle. Quentin avrebbe voluto un attore più anziano, ma dopo aver incontrato il buon Leo ha iniziato a immaginarlo come “una sorta di Caligola, un imperatore ragazzo (…) il piccolo principe petulante: ho voluto che lo interpretasse come una sorta di Re Luigi XIV ma del Sud”. L’attore, tra l’altro, spiazza il mondo del cinema (e non solo) con una sua dichiarazione: << Ho girato tre film in due anni, non ne posso più! Voglio Prendermi una lunga sosta e viaggiare per il mondo per dedicarmi alla tutela del nostro pianeta >>. A sfinire il divo, oltre “Django Unchained”, sono state altre due attesissime pellicole d’autore: “The Wolf of Wall Street” di Martin Scorsese e “Il grande Gatsby” di Baz Luhrmann che uscirà in Italia il 16 Maggio.

 

Esplosivo, sanguinoso e audace, il western di Tarantino è da scolpire nella memoria.

 

Eleonora Mirabile.

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