La palla rimbalza, rotola, viene calciata da un qualunque appassionato ed oltre a dare quel liberatorio piacere, che tutti sicuramente conosciamo, produce energia. 30 minuti di movimento della sfera riescono a tenere accesa una lampadina a led per 3 ore (più di una partita di calcio). Da degli studenti di Harvard giunge questa simpatica ed utile invenzione partorita dal progetto Soccket: il pallone, come un generatore portatile, assorbe l’energia cinetica e la converte in energia elettrica per una lampadina. Si immaginano immediatamente l’implicazione e lo sviluppo che derivano da innovazioni di questo genere; l’ambiente e l’essere umano potrebbero fare a meno di generatori a combustibili fossili, cucine e caldaie a legna, lampade al cherosene ecc… Se non è possibile soppiantare del tutto ed in poco tempo i vecchi metodi per la produzione di energia saremo comunque capaci di portare l’elettricità a quel miliardo, circa, di persone che vivono ancora prive del “magico flusso di elettroni”. Proprio il bisogno di energia elettrica ed i danni procurati dal continuo uso di lamapde al cherosene, più nocive delle sigarette, hanno spinto Jessica Matthews, di origine nigeriane, a sfruttare il gioco più amato al mondo da grandi e bambini per dare una soluzione al problema. I suoi ricordi ancora nitidi del cattivo odore in casa della zia sprigionato dal generatore elettrico a gasolio, ogni qual volta decidesse di andarla a trovare, diedero lo spunto a tutto.
Il soccket e rivestito da una schiuma resistente all’acqua, la palla risulta morbida e poco più pesante di quella normale, non si buca, non si gonfia e, aggiungiamo noi, non può essere tagliata in due da quei signori che malauguratamente vengono disturbati da chi gioca. Al momento è già prodotto interamente negli USA e viene usato sia negli Stati Uniti sia nelle zone più povere del Messico. L’idea è, ovviamente, quella di esportarlo in tutto il mondo dall’azienda Uncharted Play la quale sta attendendo la registrazione del brevetto. Chi lo ha già usato per giocare assicura che il pallone è identico a quelli calciati in tutti i campetti del mondo e presenta una sola pecca: ha una scarsa capacità di rimbalzo; siamo sicuri che i ricercatori porranno rimedio anche a questo piccolo inconveniente. Arriverà in Europa entro la fine dell’anno, speriamo dunque che i più piccoli possano trovarlo sotto l’albero… per la gioia anche dei grandi.
Paolo Licciardello







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