10 eruzioni da inizio 2013, l’Etna non tende a placarsi


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Mercoledì sera aveva già dato delle avvisaglie ma nel tardo pomeriggio di giovedì è ripresa a pieno ritmo l’attività eruttiva dell’Etna. Le continue emissioni di cenere e magma dal nuovo cratere di Sud-Est si sono fermate solamente nella giornata di venerdì ma tutto fa pensare che il vulcano più alto d’Europa non sia ancora stanco. In questi giorni portentosi boati ed esplosioni hanno ravvivato le notti dei comuni etnei e non solo. Dal pit crater si sono alternate brevi fuoriuscite di lava incandescente  a discontinui sbuffi di cenere che hanno oscurato il cielo e segnato il Mediterraneo se osservati dai satelliti. Anche lo spazio aereo sopra l’aeroporto di Fontanarossa è stato per lunghi periodi chiuso in via precauzionale dalle 21 di giovedì causando il dirottamento di cinque voli su Palermo. Solo alle 6.30 del venerdì è stato riaperto lo scalo ad eccezione di alcuni settori, i numeri 1 e 2 per l’esattezza, ancora troppo pericolosi da attraversare con dei propulsori che soffrono intensamente la cenere vulcanica.

La situazione è come sempre monitorata dagli attenti ed esperti vulcanologi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania i quali hanno anche constatato come l’attività stromboliana è stata una delle più lunghe degli ultimi periodi sembrando quasi non volersi attenuare. I paesi etnei sono stati ancora una volta colpiti dalla colonna di cenere che ha accarezzato tutta la costa del mar Jonio. Siamo di fronte alla decima eruzione del 2013 con eventi parossistici ed esplosioni da lasciare a bocca spalancata provenienti sempre dal cratere di Sud-Est; in realtà quest’ultima eruzione, a differenza delle precedenti, è davvero durata più a lungo rispetto alle poche ore riscontrate per le altre effusioni di materiale incandescente.  Non di meno dalle emissioni di cenere del 9 aprile si è passati alle esplosioni stromboliane del 10 con annesse due piccole colate laviche provenienti dal lato Sud-orientale del cratele e dalla zona che forma una sella tra i due coni formatisi nel cratere di Sud-Est.

 

Paolo Licciardello

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