L’ANM BOCCIA I SAGGI: “PROPOSTE CONSERVATRICI E INSODDISFACENTI”.


napolitano saggi

 

 

Le proposte di riforme in tema di giustizia presentate a Napolitano dal gruppo dei “saggi”,  la squadra nominata dallo stesso che per far fronte all’impasse politico doveva dedicarsi alle riforme istituzionali, ha “miseramente” fallito.

«Con rammarico» si è espresso il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, in apertura della riunione del parlamentino, affermando che «l’Anm ritiene le proposte dei saggi in materia di riforma della giustizia fortemente insoddisfacenti».
Le proposte, sottolinea Sabelli, “sembrano mirate sulla riforma del giudice e non della giustizia”. Sono «proposte di ispirazione sostanzialmente conservatrice» e “c’è scarsa attenzione ai temi dell’innovazione dell’informatizzazione e dell’organizzazione del sistema, ma anche ai temi del contrasto alla criminalità organizzata e alla corruzione. Non si parla di voto di scambio, di falso in bilancio nè di autoriciclaggio e non si affronta neanche il tema della prescrizione, se non in una nota del professor Onida “.

In tema di intercettazioni, “si sottolinea solo la necessità di modificarne i presupposti”, osserva ancora Sabelli il quale ricorda anche le indicazioni contenute nelle riforme sul lavoro dei pubblici ministeri, le quali “evocano precedenti già definiti fortemente negativi per la limitazione alla capacità di acquisire notizie di reato”.

Forte «contrarietà» suscita, anche, la previsione di un’alta Corte di giustizia disciplinare «sia pure di secondo grado». Come rileva, infatti, il presidente dell’ Anm «non si fa cenno ai pericoli di interferenza sull’esercizio delle funzioni giurisdizionali e non si tiene conto delle differenze tra le diverse magistratura che dovrebbero essere giudicate dalla stessa Corte».

Infine, «c’è un ritorno sul ruolo del pubblico ministero che sembra invocare vecchie proposte su cui l’Anm si era già espressa in termini fortemente negativi», in particolare per quanto riguarda l’acquisizione delle notizie di reato.

Parole dure, dunque, quelle che provengono dal direttivo dell’Associazione nazionale dei magistrati e che mettono nero su bianco un nuovo scacco politico in un momento di impasse già molto “avanzato”.

Angela Scalisi 

 

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