È del 3 maggio la notizia ufficiale secondo la quale l’Etna, nel giro di un mese, entrerà a far parte del patrimonio Unesco. L’occasione sarà quella della trentasettesima sessione del comitato mondiale a Phnom Penh, in Cambogia, dove i rappresentanti di 180 paesi si incontreranno per riconoscere l’eccezionalità del patrimonio naturale mondiale e, ancora una volta, italiano. La nostra muntagna famosa in tutto il mondo da tempo immemore sempre al centro dell’attenzione per spettacolarità ed importanza regala attimi di esultanza a tutti i siciliani ed al popolo nazionale. Se nei millenni scorsi destava l’attenzione perché residenza del dio Vulcano oggi è da molti chiamata Mamma Etna per le sue molteplici peculiarità. Nonostante la pericolosità intrinseca ad una esistenza trascorsa alle pendici di un vulcano in continua attività, i catanesi sono lieti di ascoltare le parole del ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, che commenta: “E’ un traguardo significativo per l’Italia. Il riconoscimento Unesco, come e’ gia’ avvenuto recentemente con le Dolomiti, e’ un’opportunita’ per il nostro Paese per coniugare la tutela dell’ambiente con la valorizzazione del territorio, investendo cosi’ nello sviluppo sostenibile, la strada che dobbiamo percorrere”.
Il comunicato in cui si riscontrava l’esito positivo dopo la valutazione del comitato Unesco relativa al “Monte Etna” ci è pervenuta dal ministero degli Esteri; tra poco il Mons Gibel sarà patrimonio mondiale naturale dell’umanità Unesco. Il comunicato relativo, invece, al ministero dell’Ambiente, che ne aveva patrocinato la candidatura nel 2012, recitava: “Si tratta di un risultato importante che riconosce l’unicita’ del patrimonio naturale italiano, il valore delle politiche nazionali di conservazione e il lavoro svolto negli ultimi anni dal Parco dell’Etna e dal ministero dell’Ambiente, che nel gennaio 2012 ne ha patrocinato la candidatura”. L’importanza del sito sia dal punto di vista scientifico che educativo, l’eccezionale attività eruttiva e la storia millenaria del vulcano simbolo del mar Mediterraneo è stata riconosciuta dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (lucn) che ne ha anche rilevato il particolare ruolo simbolico, ricoperto dal vulcano Etna, durante periodi significativi in ere differenti della Terra senza tralasciare l’ancor più importante vita geologica.
“Il patrimonio mondiale (19,237 ettari) – leggiamo nella dichiarazione ‘di eccezionale valore universale’ – comprende le aree a maggior protezione e di maggior rilevanza scientifica del monte Etna, situato all’interno del Parco regionale dell’Etna. Il monte Etna e’ rinomato per l’eccezionale livello di attivita’ vulcanica e per le testimonianze inerenti a tale attivita’ che risalgono a oltre 2700 anni fa. La notorieta’, l’importanza scientifica e i valori culturali ed educativi del sito possiedono un significato di rilevanza globale”. Dopo le isole Eolie, il monte S. Giorgio e le Dolomiti, l’Etna va ad aggiungersi ad un ricco gruppo di siti di rilevanza naturale di livello mondiale, basti pensare che dei 936 siti che formano il patrimonio Unesco (725 beni culturali, 183 naturali e 28 misti) ben 47 sono italiani. L’Italia è la nazione che detiene il maggior numero di luoghi di rilevanza mondiale sotto ogni punto di vista, il potenziale che la nostra terra ci mette a disposizione è smisurato.
Paolo Licciardello







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