Terrorismo alle Pendici dell’Etna


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La  Costituzione Italiana non dà una vera e propria definizione del termine terrorismo, limitandosi a specificare nelll’articolo 17, primo comma, che “I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi“; il secondo comma dell’articolo 18 stabilisce che “Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare”, ma purtroppo oggi siamo tutti a conoscenza del significato e delle conseguenze di questo termine in maniera diretta e inequivocabile e poter pensare che anche la provincia di Catania sia teatro di possibili attentati deve far riflettere tutti.

E’ infatti recente l’inchiesta giornalistica curata da Catania Today che informa della presenza di una cellula terroristica di stampo islamico alle pendici dell’Etna sgominata questa settimana. Sono quattro le persone arrestate dai carabinieri del Ros nell’ambito dell’operazione “Masrah”.

Il campo di addestramento era ai piedi dell’Etna: qui i membri della cellula terroristica di matrice islamica eseguivano esercitazioni di guerra con armi ed esplosivi, in nome della loro fede sovversiva.

Il capo è stato arrestato a Bruxelles e si chiama Hosni Hachemi Ben Hassen, ex imam della moschea di Andria. Oltre a lui sono stati arrestati Mohsen Hammami che attualmente risiedeva nel comune di Scordia, Nour Ifaoui , senza fissa dimora, anche lui arrestato in Sicilia e Romdhane Ben Chedli Khaireddine  rintracciato in Lombardia.

Il gruppo si autofinanziava con i soldi raccolti da una moschea e da un call center. Come risultato dalle indagini si è potuto scoprire che i membri dell`organizzazione hanno partecipato in passato a diverse azioni criminose, attentati in Afghanistan e Iran. Al momento non è stato documentato alcun progetto terroristico in Italia, ma l’investigazione è ancora in corso.

Dopo numerose intercettazioni i carabinieri hanno ascoltato, nel corso della attività investigativa, diverse conversazioni tra gli indagati che inneggiavano all’ormai prossima volontà di compiere il destino voluto da Allah di punire gli occidentali.

Oltre il campo trovato sull’Etna, un’altra delle basi operative in Sicilia era a Scordia. “Il compito di questa cellula era soprattutto quello di fare proseliti e di indottrinare e addestrare gli adepti e le reclute per attentati da compiere nel teatro della jihad. La caratteristica di questo gruppo era quella di un odio antisemita molto forte ma anche contro gli Stati Uniti e i paesi occidentali considerati infedeli, tra cui l’Italia.”

Nelle intercettazioni emerge anche una frase di una delle persone coinvolte in cui si esprimeva l’intenzione di compiere un attentato contro una chiesa cattolica in Puglia. Ma, come hanno sottolineato gli inquirenti nel corso della conferenza stampa, si trattava di un progetto a livello embrionale e ”molto generico”, oltre che risalente ad alcuni anni fa.

Alessia Aleo

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