“Dove osano le idee”: XXVI Salone Internazionale del Libro di Torino


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L’appuntamento con il Salone Internazionale del Libro, promosso dalla Fondazione per il libro, la musica e la cultura, si rinnova, come ogni anno a maggio, da giovedì 16 a martedì 20 presso il Lingotto di Torino, il celebre stabilimento Fiat con la rampa elicoidale e la pista sul tetto, disegnato fra il 1915 e il 1922 da Giacomo Mattè Trucco e dal 1985 trasformato da Renzo Piano in centro espositivo e commerciale. Cinque giorni in cui arte, letteratura, architettura, design, moda, filosofia, matematica, editoria si fondono, rendendosi complementari tra loro, presentando un evento internazionale di altissimo spessore culturale per cui il minimo comune denominatore altro non è che il libro. Il Salone è in primo luogo la più grande libreria d’Italia: uno sterminato scaffale nel quale il grande pubblico può fare scoperte sorprendenti, incontrare i titoli più belli e curiosi, i volumi introvabili e le ultime novità; ma anche una vetrina dove gli editori piccoli e medi hanno la stessa visibilità dei big player e dove anche l’editoria locale può farsi conoscere oltre i confini del proprio territorio. Al tempo stesso il Salone è un vivace festival internazionale della cultura, che si configura come un appuntamento irrinunciabile che richiama appassionati da tutta Italia.

“Dove osano le idee” è il titolo che presenta il tema scelto per l’edizione del 2013, quello della creatività come motivo conduttore: vuole sollecitare una riflessione su quella cultura del progetto che l’Italia ha sin qui trascurato, ma di cui ha più che mai bisogno di fronte a una crisi che nasce anche dall’incapacità di elaborare un’idea organica di società nel medio e lungo periodo; I cinque giorni del Lingotto si propongono come una sorta di laboratorio in cui sottoporre a verifica situazioni, tendenze, occasioni, potenzialità, questioni irrisolte, offrendo soprattutto ai giovani indicazioni concrete sul «come fare», ma anche sul «dove» e «quando» fare.

Paese ospite d’onore al XXVI Salone è il Cile, la cui cultura, a quarant’anni dal colpo di stato di Pinochet e dalla morte di Pablo Neruda, è più viva e seguita che mai.

Molto ricca è la rassegna degli autori italiani che annovera nomi tra cui Stefano Benni, Daria Bignardi, Cristina Comencini, Andrea De Carlo, Claudio Fava, Paolo Giordano, Lia Levi, Valerio M. Manfredi, Paola Mastrocola, Paolo Nori, Sveva Casati Modignani e molti altri. A un anno dalla scomparsa vengono ricordati Antonio Tabucchi (da Andrea Bajani, Paolo Di Paolo, Romana Petri e Ugo Riccarelli) e Vincenzo Consolo (da Gianluigi Beccaria e Salvatore Silvano Nigro), mentre a cinquant’anni dalla pubblicazione di “La giornata di uno scrutatore” di Italo Calvino, una tavola rotonda torna sui temi del magistrale romanzo breve che restituisce dilemmi etici e politici tuttora senza risposta con Mario BarenghiMarco Belpoliti e Luciano Canfora. Inoltre musicisti e grandi attori animano alcuni momenti di lettura e di spettacolo di speciale suggestione. Fabrizio Gifuni si misura con il Pasticciaccio di Carlo Emilio Gadda; Francesco De Gregori racconta e legge “Cuore di tenebra” di Joseph Conrad in compagnia di Mariantonietta Saracino e Marino Sinibaldi, mentre Giovanna Mezzogiorno affronta l’impegnativa interpretazione delle poesie di Emily Dickinson.

Tra racconto autobiografico e spettacolo anche Giorgio Faletti, Da quando a ora, che sprigiona la sua inimitabile verve in un one-man-show che comprende alcune canzoni inedite che fanno parte del tour italiano. Verrà festeggiato al Lingotto per i suoi 80 anni Paolo Villaggio, attore, scrittore, autore di testi indimenticabili, creatore di una maschera che è diventata parte dell’identità nazionale. Infine un omaggio a Lucio Dalla, in occasione della pubblicazione di “Dalla luce alla notte” di Marco Alemanno, con Antonello Piroso e la partecipazione straordinaria di Roberto Vecchioni.

 

Eleonora Mirabile

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