Il batterio che fa dimagrire si nasconde nel nostro intestino


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I test sono stati effettuati solo su topi di laboratorio ma sono incoraggianti perché hanno evidenziato la capacità di un microrganismo della nostra flora intestinale di far perdere peso alle cavie in stato di obesità. Il nome del batterio è Akkermansia muciniphila ed è stato letteralmente bevuto dai topini dalla dieta ricca di grassi. Il risultato ottenuto è stato quello della perdita di metà dei chili superflui. Questa ennesima ricerca proviene dall’Università belga di Lovanio ed è stata già pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. La speranza è che questa scoperta rappresenti un grande passo avanti verso la cura contro l’obesità e il diabete, promuovendo in tal modo la ricerca del miglioramento funzionale del metabolismo dell’essere umano di fronte a certe malattie non curabili solamente con una corretta alimentazione.

Il fulcro della questione risiede nella dimostrazione che esiste un legame diretto fra una specie batterica ben specifica ed un metabolismo migliore. Se pensiamo che nel nostro corpo vivono circa 100.000 miliardi di batteri il ragionamento si fa ben più lungo. Le cellule del corpo e i batteri in esso presenti lavorano in sinergia per migliorare visibilmente la salute ed il benessere. In tanti si erano già accorti della diversità di flora batterica presente in persone magre ed in persone in sovrappeso ma il team belga ha preso in considerazione sono il Akkermansia muciniphila , che da solo rappresenta il 3-5% della popolazione dei microrganismi intestinali; gli scienziati si sono accorti che i valori del batterio crollano sensibilmente in soggetti obesi.

Nella descrizione dell’esperimento si legge che i topi sono stati allevati seguendo una dieta che li aveva resi 3-4 volte più grassi del normale e che in seguito sono stati alimentati con un intruglio di batterio. In seguito si è riscontrato nei topi obesi una notevole perdita di peso pur rimanendo di dimensioni superiori rispetto ai topi magri. Altro risultato rimarchevole è stato il netto calo dei livelli di insulino-dipendenza. Per l’autore dello studio, il dott. Cani, è stato fatto un semplice “primo passo” perché questi risultati sorprendenti sono stati ottenuti somministrando uno solo dei batteri presenti nella flora intestinale.

Esperti del settore però hanno fatto sentire la loro voce dividendosi in ottimisti e scettici. Per molti non sembra sia possibile continuare (si fa per dire) ad abbuffarsi di ogni leccornia ci passi per la mente e successivamente eliminarne gli effetti ingerendo un biberon di batteri. Tutti però sono d’accordo nell’affermare che questa ricerca permetterà una maggiore comprensione delle vicende legate al nostro intestino e che, in futuro, si avranno precisi percorsi dietetici ad personam per chi ha voglia di perdere peso, anche se, purtroppo, questo è una approccio ben conosciuto da molti di noi.

 

Paolo Licciardello

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