IL GOVERNO APPROVA LE LINEE GUIDA DEL DDL SULL’ABOLIZIONE DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI.

 

 

Il Consiglio dei Ministri ha approvato le linee guida per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.

Letta aveva già annunciato che il finanziamento pubblico ai partiti sarebbe stato cancellato, con più spazio alle erogazioni dei privati, ovviamente tracciabili

La spiegazione del Premier, semplice e coincisa: «La politica deve recuperare credibilità e l’intervento non sarà contro i partiti, ma a favore di essi. Non fare nulla, non rispondere alla domanda di sobrietà che arriva dall’opinione pubblica, sarebbe un suicidio. Vorrebbe dire alimentare l’avversione dei cittadini verso la politica e favorire i movimenti populisti che cavalcano l’antipolitica». In estrema sintesi: «Solo l’autoriforma della politica può salvare la politica».

Il disegno di legge sarà presentato nei prossimi giorni e prevederà, tra le altre cose, l’abrogazione delle norme attuali e la definizione di procedure rigorose in materia di trasparenza di statuti e bilanci. Più in dettaglio, Il disegno di legge, secondo una nota di Palazzo Chigi, statuirà l’abrogazione delle norme sul finanziamento e la «definizione di procedure rigorose in materia di trasparenza di statuti e bilanci dei partiti». Inoltre, sarà stabilita «la semplificazione delle procedure per le erogazioni liberali dei privati in favore dei partiti, ferma l’esigenza di assicurare la tracciabilità e l’identificabilità delle contribuzioni». Saranno regolate anche l’introduzione dei meccanismi di natura fiscale, «fondati sulla libera scelta dei contribuenti, a favore dei partiti» e «la disciplina di modalità di sostegno non monetario al funzionamento dei partiti in termini di strutture e servizi».

Il primo ministro Enrico Letta ha poi ricordato che il “tutto” dovrà ora passare nelle mani della “Ragioneria” al fine di preparare le norme fiscali del ddl e chiarire cosi alcuni passaggi tecnici relativi agli aspetti tributari.

Tra qualche settimana, dunque, si arriverà al varo di un nuovo disegno di legge che dovrebbe “salvare la politica” restituendole credibilità.

Angela Scalisi