NORMA SULLA TRASPARENZA IN PARLAMENTO: GRILLO NEL MIRINO.


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Piena trasparenza sui redditi di tutti i leader e i tesorieri delle forze politiche presenti in Parlamento. È su questa norma che lavora il senatore del Popolo della Libertà, Lucio Malan, chiedendo, in poche parole, che venga resa obbligatoria, proprio come per i leader politici in Parlamento, la pubblicazione di redditi e patrimoni anche per “capi e tesorieri di tutti i soggetti politici rappresentati in Parlamento” e per tutti “coloro che percepiscono compensi a carico della finanza pubblica per un ammontare complessivo pari o superiore al quello dell’indennità parlamentare”.

Lo stesso Malan ricorda come con la Legge del 5 luglio 1982, la n. 441, sono state introdotte le norme “per la trasparenza di redditi e patrimoni, tra gli altri, dei membri di governo, dei parlamentari e di determinati pubblici dirigenti. I parlamentari adempiono regolarmente a questo obbligo: alcuni anni fa, infatti, Senato e Camera hanno iniziato, su base volontaria, la pubblicazione sul sito internet delle dichiarazioni di redditi e patrimoni”. Un successivo decreto legislativo, ricorda ancora, ha poi disposto l’estensione dell’obbligo anche ai componenti delle giunte regionali e provinciali e ai consiglieri dei comuni con più di 15mila abitanti, nonché ai parenti fino al secondo grado dei titolari delle varie cariche politiche e amministrative interessate.

Punto centrale nel discorso del Senatore è che “fino ad oggi, tali norme avevano sempre determinato la trasparenza dei redditi dei leader dei partiti politici rappresentati in Parlamento. Oggi non è più così, da quando un movimento che fa della trasparenza dei redditi degli esponenti politici uno dei punti principali della propria propaganda è entrato con numerosi rappresentanti eletti in entrambi i rami del Parlamento”.

Il nodo centrale diventa, e nemmeno tanto velatamente, “ Beppe Grillo” e il Movimento Cinque Stelle di cui lo stesso è leader indiscusso: con tale proposta si chiede, in definitiva, allo stesso Grillo, in quanto capo del Movimento Cinque Stelle, di pubblicare i suoi dati reddituali sia sul sito della Camera dei Deputati che su quello del Senato, visto che gli eletti del Movimento siedono in entrambi i rami del Parlamento. 

Se la proposta diventerà legge, Grillo dovrà, quindi, rendere pubblica la consistenza dei propri redditi e patrimoni.

Siamo sicuri che la risposta dello stesso Grillo non tarderà ad arrivare.

Angela Scalisi

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