Energia dalle onde a costi tre volte inferiori al fotovoltaico

A largo di Livorno, sommersa ad una profondità di 50 metri si trova, in attesa di entrare in funzione, la macchina che produce energia strappandola alle onde marine. L’Enel non ha impiegato molto tempo a raggiungere la costa di Castiglioncello per acquistare questo prodigio della tecnica, alla modica cifra di 375 mila euro, dalla 40Southenergy, società fondata da Michele Grassi, laureato alla Normale, dottorato alla Ucla di Los Angeles e ricercatore in aspettativa del dipartimento di matematica dell’Università di Pisa.

Ad onor di cronaca l’inaugurazione avrà luogo il 19 giugno a Punta Righini e nel primo periodo di vita, la macchina che cattura l’energia del moto ondoso, potrà soddisfare la richiesta di circa 50 famiglie ma, apprendiamo, in seguito “la potenza arriverà a 150 kilowatt e la macchina verrà trasportata all’isola d’Elba, nel mare di Pomonte”. Da quel momento il numero delle famiglie servite salirà a 240 e, aggiunge Grassi, “tutto questo senza inquinare l’ambiente, neppure a livello paesaggistico perché a 50 metri di profondità tutto è invisibile”.

La stupefacente invenzione produrrà energia a costi tre volte inferiori al fotovoltaico e più simili all’eolico; i vantaggi però sono ancora più esaltanti, si pensi ad un inesistente impatto visivo (contrariamente a quanto avviene con le pale), alle dimensioni ed alle potenze che possono ancora variare. I costi sarebbero proporzionali alle dimensioni ed alla capacità produttiva di ogni singolo impianto. La tecnologia che si applica al moto ondoso proviene dai principi basilari dell’ingegneria meccanica, i rendimenti sono tutt’ora ottimi anche trovandoci nel Mar Mediterraneo. La macchina che verrà installata all’Elba arriverà a produrre fino a 720 chilowattora ma se si pensa ad una installazione nel Mare del Nord, acque inglesi, dove le onde sono più potenti e presentano dimensioni maggiori si comprende come i rendimenti possano innalzarsi ulteriormente. L’Enel sta già pensando di comperare altre macchine ma le offerte da parte di altri gruppi energetici mondiali non si sono fatte attendere.

Un cervello italiano, una macchina innovativa italiana, una energia mondiale.

Paolo Licciardello