Il piacere del contatto con la natura, il cibo da condividere con le persone care, la consapevolezza di una giornata a cielo aperto sono gli ingredienti essenziali di quella che giorno 18 giugno festeggeremo come la Giornata internazionale del Pic-nic. Lo spirito di questa festa infatti è proprio quello di godere di una giornata all’aria aperta, recuperando antichi valori e il contatto con la natura.
Il pic-nic, moda che sta spopolando anche nelle collezioni di abiti con quadretti, scacchi, fantasie scozzesi, tartan nei toni più delicati, prende piede nuovamente in Italia e non solo: Il termine sembra si sia diffuso a partire dalla fine del XVII secolo e, inizialmente, si riferiva alla frugalità dell’evento, eseguito al di fuori dei riti imposti dal pranzo, composto da pochi e semplici cibi sottratti direttamente alla cucina. Ai giorni nostri l’idea del picnic è più legata alla gita fuori porta, spesso più in ambito familiare che amichevole. Si è tuttavia sviluppato un movimento culturale che, di comune accordo con le istituzioni locali, punta a utilizzare il pic-nic come strumento per riappropriarsi della vita all’aria aperta, conoscere le ville e i parchi del territorio, iniziare un percorso di tutela ambientale e rispetto civile.
Solitamente sono privilegiati i piatti freddi precedentemente preparati, come pane, salumi, formaggi, uova, insalate, frutta, torte, il tutto accompagnato da bevande generalmente analcoliche o da vini e birre a bassa gradazione. Ma per un pranzo che si rispetti non potranno mancare cestino di vimini porta pranzo, tovaglie a quadri e plaid da mettere sotto e piatti di plastica. Immancabile la lettura di un buon libro antecedente alla pennichella pomeridiana.
Giuliana Ventura.







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