Si sta disputando in questi giorni in Brasile la Confederations Cup, torneo che anticipa di un anno i Mondiali di calcio. La Nazionale italiana ha raggiunto l’obiettivo minimo della semifinale con la squadra dei padroni di casa; partita che si giocherà sabato 22 alle 21 (ora italiana).
Ma a margine della competizione calcistica, a tenere banco sui media sono le rivolte che si sono scatenate a San Paolo e in altre città del Brasile. Migliaia di persone stanno scendendo in piazza, infatti, per dire no ai Mondiali di calcio che si disputeranno in terra carioca il prossimo anno. A scatenare le violente proteste di questi giorni sono le alte spese previste per l’organizzazione dell’evento sportivo, che stanno avendo ricadute sulle tasche dei cittadini, chiamati già a pagare di più per i trasporti.
Ad incrementare la rabbia dei manifestanti sono state anche le parole, ben poco ragionate verrebbe il caso di dire, del presidente della Fifa, Joseph Blatter. A proposito degli episodi di protesta ha, infatti, dichiarato: “ Il calcio è più importante dell’insoddisfazione delle persone”.
Aurora Circià








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