Etna, primo giorno da UNESCO


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Il nostro vulcano si sta godendo i festeggiamenti in suo onore che gli vengono offerti dal mondo intero, dai suoi siciliani e dalla natura stessa. L’Etna ha passato il suo primo giorno da patrimonio Unesco avvolta da una vera giornata estiva, col calore tipico che la caratterizza, col sole intenso che bacia le sue terre dal mare sino in cima al cratere principale; ha trascorso questa ennesima ricorrenza accarezzata da una leggera brezza serale come una donna in morbidi abiti estivi, in terrazza, durante una cena a lume di una speciale candela, la luna rosa che si specchia sullo Ionio.

Questa è una immagine che possiamo definire reale, tangibile come la nostra terra che regala tali sensazioni a noi che la viviamo ed al mondo che la visita ammaliato.

L’Unesco lo ha descritta come uno dei vulcani “più emblematici e attivi del mondo”. La storia tramanda la sua attività da quasi 3.000 anni,  “uno dei più documentati record mondiali nel campo dei vulcani”. Da Phnom Penh, capitale della Cambogia, il comitato internazionale Unesco ha elogiato con parole indimenticabili il monte Etna:  “I crateri, le ceneri, le colate di lava le grotte di lava e la depressione della valle del Bove, fanno del monte Etna una destinazione privilegiata per la ricerca e l’educazione”. Ne sono stati sottolineate anche i valori intrinseci affermando che “la sua notorietà, la sua importanza scientifica, i suoi valori culturali e pedagogici sono di importanza mondiale” e che ha influenzato “la vulcanologia, la geofisica e altre discipline di scienza della terra”. 

Gli elogi provengono anche dal Ministero dell’Ambiente: “un risultato importante che riconosce l’unicità del patrimonio naturale italiano, il valore delle politiche nazionali di conservazione e il lavoro svolto negli ultimi anni dal Parco dell’Etna e dal Ministero dell’Ambiente”.

Ricordiamo altresì alcune bellezze mozzafiato del pianeta che ieri sono state inserite nel patrimonio mondiale dell’umanità quali la catena montuosa Tian Shan che comprende la vetta della Vittoria Peak (7.439 metri sul livello del mare), il Namib Sand Sea della Namibia ovvero un deserto vastissimo fatto di dune nebbiose che giungono fino alla costa (oltre tre milioni di ettari).

“Si sta bene tra i giganti” starà pensando Etna bevendo un bicchiere di vino prodotto dalle sue vigne.

 

Paolo Licciardello

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