Cagliari. Ha avuto vita breve il murales dipinto su una cabina della rete elettrica.
Il soggetto, per quanto ‘diverso’ da come siamo abituati a vederlo era un Cristo crocifisso. A realizzarlo, con incredibile realismo, è stato un artista pakistano di religione islamica. Ancora una volta è la cittadina sarda, famosa per la presenza di artisti e di murales, ad aver suscitato scandalo. Si, perché già nel 2009 i manifesti affissi a Cagliari per lo spettacolo teatrale Holy Peep Show della compagnia ‘Lucido Sottile‘ suscitarono forti polemiche per il contenuto ritenuto ‘blasfemo’. Nell’immagine infatti era riprodotta una scena che rivisitava in chiave trasgressiva la Pietà, con una Madonna sensuale simile alla Fata Turchina e un Cristo transgender che ricordava Pinocchio, entrambi a seno scoperto. Lo spettacolo era previsto presso l’Orto Botanico di Cagliari, dal 15 al 17 luglio, ma l’uscita delle locandine portò all’annullamento.
Stavolta invece più che blasfemo il dipinto appare irrispettoso; l’artista si è concesso una libertà che accrescesse il senso di drammaticità dell’immagine, scegliendo per il suo Redentore in croce una totale nudità. Qualcosa che non è passato inosservato, suscitando molto scalpore. Un vandalo, nella notte, ha censurato le parti intime del Cristo, nascondendole sotto un quadratino nero.
Niente da fare, dunque, per questa licenza poetica non del tutto ortodossa.
Giuliana Ventura.







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