Ficarazzi è una piccola frazione del comune di Aci Castello, in provincia di Catania. Questa ridente contrada che si affaccia sull’incantevole golfo di Catania si trova a circa 200 mt dal livello del mare, sopra una collina, e dista circa 3 km da Aci Castello, a cui appartiene. Il nome arabo di Ficarazzi è Fakarazz, vuol dire importante o eccellente.
Da questa eccellenza non solo etimologica nasce l’intreccio della Storia culturale e religiosa del Paese, recentemente studiata e fatta conoscere con semplicità da Salvo Danubio, Presidente del Consiglio Comunale. Da alcune note, presenti anche nei social network possiamo leggere alcune notizie storiche riguardanti il paese di Ficarazzi strettamente legato al culto della Madonna della Provvidenza, Patrona a cui è dedicata la Chiesa che si trova nella parte alta della Scalinata Duca Furnari.
- Nell’anno 1040 la tradizione vuole che sia apparsa nella “valle viridi” la Madonna al brigante Dionisio, e precisamente in località Fontana, a due passi da Ficarazzi; in seguito a ciò il clero di Aci (Castello) e dintorni si recò in processione su luogo dell’apparizione, dove un volo di gru indicò il posto su cui costruirvi la Chiesa.
Anche se alcuni studiosi vorrebbero far slittare tale avvenimento all’anno 1100 o addirittura 1200 a causa della obiettiva difficoltà dell’affermazione di un culto cristiano, che sarebbe stato fortemente avversato dai Saraceni troppo forti e troppo presenti nell’anno 1000, tuttavia i fatti narrati coinvolgono direttamente il nostro territorio e la nostra gente.
Infatti la processione con molta probabilità mosse dal Castello di Aci, che era il primo e più importante anello di difesa contro i tentativi di invasione dei Saraceni e dove si trovava l’unica chiesa sacramentale della zona, guarda caso dedicata alla Madonna delle Grazie.
Ma quale tragitto possiamo immaginare che fecero?
Tutta la zona era praticamente un bosco, segnato dalle colate laviche, caratterizzate da massi ciclopici e che ancora oggi fanno da corona al territorio di Ficarazzi, proprio dalla parte di Valverde costituiva appunto l’ultima propaggine meridionale del Bosco di Aci, che a nord si estendeva fino a Zafferana Etnea.
Vicino ai luoghi dell’apparizione c’era pure Casalrosato o Calatarosato, stanziamento di origine araba , che ai nostri giorni dà il nome a una fonte di acqua, fino a un decennio addietro leggera e purissima. Fino agli anni ’60 la Fonte di Casalrosato era molto frequentata sia da chi vi attingeva la buona acqua potabile sia dalle massaie della zona e quindi anche le nostre bisavole, che lavavano il bucato di famiglia strofinandolo sui massicci lavatoi di pietra lavica. C’erano delle strade piccole e tortuose (sarebbe meglio dire vanedde e mulattiere), eccetto l’antica Via Nizzeti (che a Ficarazzi ora prende il nome di via Tripoli), strada militare romana, che collegava l’antica Aci ( situata nei pressi dell’odierna Aci San Filippo) con la città di Catania.
La via Nizzeti nella parte alta di Ficarazzi (all’altezza dell’ex Locale Miami) si collegava con una stradina o trazzera di campagna, tutt’ora esistente che porta a Fontana e a Valverde (luoghi dell’apparizione).
Quindi questa processione o comunque le processioni passarono sul nostro territorio , come passarono nei nostri cieli le schiere delle gru della Madonna di Valverde, secondo quanto ci hanno tramandato i nostri padri.
Questa premessa ci fa capire il profondo legame della nostra gente con la Madonna apparsa in quella valle verde (a cui apparteneva naturalmente larga parte del territorio dell’odierna Ficarazzi) e conseguentemente con la vicina Valverde, con cui nei secoli ha condiviso storie e vicende, anche se più modestamente e quasi di riflesso, a causa del numero limitato dei suoi abitanti, che fino al 300-400 vivevano in piccole case isolate e poi sempre più insistenti sulla via Nizzeti ora Via Tripoli.
In pratica l’attuale territorio di Ficarazzi non è stato sempre lo stesso, anzi in linea di massima era distinto in due parti: a Nord la “ Contrada delli Ficarazzi” , come abbiamo visto sotto l’influenza del Santuario di Valverde ; a Sud a Sud la “Contrada del Soccorso”, ora sotto il dominio dei signori della città di Catania ora sotto la signoria del Castello.
Avevano però qualcosa di importante in comune: il culto della Madonna. A nord abbiamo visto che l’appartenenza al bosco di Aci lo fece direttamente o indirettamente partecipe delle vicende memorabili del Santuario di Valverde.
- Il luogo di culto più antico di Ficarazzi fu la chiesetta in cui si venerava Maria col titolo “Madonna del Soccorso”. Questo titolo, evidentemente, equivale a quello di “Ausiliatrice”, preferito nell’uso liturgico e pastorale, da sacerdoti salesiani, i quali, dalla vicina S. Gregorio, si prendevano cura della comunità di Ficarazzi nel periodo dal 1915 a al 1923,all’epoca in cui fu fondata la parrocchia. Riordinando l’archivio, ho ritrovato, un libretto di preghiera del 1913 della Confraternita di “Madre della Divina Provvidenza”. Il vescovo mons. Salvatore Bella eresse la parrocchia con bolla del 19 dicembre 1921, intitolandola a “S. Maria Immacolata”. Si trova nell’archivio una copia del verbale dell’atto con cui “il giorno 21 settembre 1923 nella sagrestia della Parrocchia di Maria Santissima Immacolata di Ficarazzi” il funzionario regio Francesco Paolo Adamo e il vicario generale Mons. Giovanni Musumeci eseguivano “la consegna delle temporalità beneficiarie” al primo parroco, P. Alfio Chiarenza, nominato il 30 luglio 1923. Tra le cose consegnate e nominata la statua della Madonna della Provvidenza. Il culto a Maria Vergine Madre della Divina Provvidenza crebbe subito e si radicò Profondamente nel cuore dei ficarazzoti, fino al punto di scambiarsi a volte il nome della parrocchia col nome della festività principale in essa celebrata. Nel 1744, il papa Benedetto XIV aveva concesso alla Congregazione dei Barnabiti una festa della Beata Vergine Maria “Madre della divina Provvidenza”, piamente venerata a Roma nella Chiesa di san Carlo ai Catinari, da celebrarsi il sabato che precede la terza domenica di novembre. Sotto questo titolo si onora la missione che Dio, la cui provvidenza tutto dispone secondo un disegno di amore, affidò alla Beata Vergine affinché fosse benignissima Madre di Cristo; provvida madre degli uomini che Cristo le ha affidato sulla croce; dispensatrice di grazia. La beata Vergine è chiamata “Madre della divina Provvidenza”, perché da Dio ci è stata data come premurosa Madre, che ci procura con la sua intercessione i beni del cielo. Come Dio non può dimenticarsi del suo popolo. così la Madonna ha compassione di noi, intercede per noi, ci soccorre nelle nostre necessità, ci ricolma di consolazione. I fedeli, sorretti dal patrocinio di una Madre così sublime, trovano grazia e sono aiutati al momento opportuno.
Nel 2013 la festa in onore della Mater Dei si svolgerà dal 28 Luglio al 4 Agosto con molte manifestazioni nella piazza antistante la Chiesa e con la processione del fercolo che avrà luogo nelle giornate di Sabato e Domenica.
Alessia Aleo










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