IL DECRETO DEL FARE DIVENTA LEGGE: ARRIVA IL SI DELLA CAMERA.


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Dopo il via libera del Senato (190 sì, 67 no e 1 astenuto), dello scorso mercoledì, il “decreto del Fare” è tornato alla Camera per il voto finale ed è stato approvato con un largo consenso (319 sì, 110 no e 2 astenuti).

Il provvedimento contiene misure molto eterogenee, che vanno dalle semplificazioni allo smaltimento dell’arretrato della giustizia civile (con procedure atte alla semplificazione della burocrazia e all’abbreviazione della durata dei procedimenti civili, anche attraverso il ripristino della mediazione obbligatoria per un ampio spettro di controversie), dalle infrastrutture al sostegno alle piccole e medie imprese, passando per le multe e la sicurezza della scuole, e contenendo anche diverse misure volte a sostenere il flusso del credito alle imprese.

Via libera anche al taglio del 25% al compenso complessivo, a qualsiasi titolo determinato, per tutti i manager pubblici che non rientrano nel tetto dei circa 300.000 euro previsto dal decreto Salva-Italia. Il taglio vale sia per le societa’ non quotate emittenti titoli diversi dalle azioni sia per le spa quotate, ma scatta solo in occasione del primo rinnovo e a patto che nel frattempo la societa’, nei 12 mesi precedenti, non abbia deliberato un taglio analogo.

Vengono ampliate le regole di accesso al Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese e viene introdotto un finanziamento agevolato per le aziende che vogliono rinnovare macchinari e impianti ad uso produttivo, compresi gli investimenti “effettuati” in hardware, in software e in tecnologie digitali. Il meccanismo si basa su un plafond di 2,5 miliardi – incrementabile fino a 5 – istituito presso la gestione separata della Cassa depositi e prestiti, che fornirà la provvista alle banche.

Il decreto mobilita, poi, investimenti in infrastrutture per un totale di circa 3 miliardi di euro. Il grosso deriva dal fondo di 2,03 miliardi (per il quadriennio 2013-2017) istituito al ministero delle Infrastrutture e che servirà a garantire la continuità dei cantieri in corso o l’avvio di nuovi lavori. Scende, inoltre, a 200 da 500 milioni il valore minimo delle infrastrutture per le quali è previsto il regime di defiscalizzazione parziale.

Interventi anche a favore delle scuole: ai sindaci saranno assegnati poteri commissariali per gestire i fondi per la messa in sicurezza delle scuole.

Il decreto limita anche i poteri di Equitalia: la possibilità di rateare il pagamento delle imposte è ampliata fino a 120 rate (da 72) e sale a 8 da 2 il numero minimo di rate non pagate, anche non consecutive, a partire dal quale il debitore decade dal beneficio della rateizzazione. Viene stabilita anche l’impignorabilità della prima ed unica casa a fronte di debiti iscritti a ruolo, ad eccezione dei casi in cui l’immobile sia di lusso o comunque classificato nelle categorie catastali A/8 e A/9 (ville e castelli).
Salta, invece, il Documento unico di regolarità tributaria (Durt) e negli appalti diventa obbligatoria l’anticipazione del 10% dell’importo.

“Censurato” anche la previsione di uno sconto del 30% sulle multe per i patentati “virtuosi” che non abbiano compiuto violazioni gravi, da cui derivano decurtazioni dei punti, nei due anni precedenti, mentre è confermato lo sconto per chi paga la multa entro cinque giorni dalla contestazione o dalla notifica.
Confermata la possibilità di modificare la ‘sagoma’ degli edifici con la scia, ma confermata la tutela per i centri storici, con l’obbligo per i Comuni di individuare entro il 30 giugno 2014 le aree nelle quali non e’ applicabile la segnalazione certificata di inizio attività.

Esonero poi dell’obbligo di presentare il Durc in caso di lavori privati in edilizia realizzati direttamente in economia dal proprietario dell’immobile.

Come preannunciato arriva anche lo “STOP” all’utilizzo del fax nella pubblica amministrazione: da oggi le comunicazioni con la P.A. avverranno solo via email.

Novità, infine,  anche sulla Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie introdotta dal governo Monti. Il primo versamento slitta al 16 ottobre per tutte le tipologie di attivi sottoposti all’imposta.

Angela Scalisi

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