Che sia un medico, un mercante o un marinaio resta tutt’oggi un mistero insoluto, tante sono le ipotesi sulla vera identità, dell’ormai leggenda, di “Jack Lo Squartatore”, il serial killer che insanguinò la Londra vittoriana di fine ‘800.
Si contano 125 anni esatti da quel 31 agosto 1888, giorno in cui uccise la sua prima vittima nel quartiere di East End della capitale, allora povero e in degrado. Pare che tra il 1888 e il 1891 Londra fu teatro delle sanguinarie gesta di Jack: 11 omicidi di donne, di cui 5 si attribuiscono con certezza alla mano di “Jack The Ripper” tra l’agosto e il novembre del 1888 e secondo molti il killer non si è fermato a questo; molte le versioni contrastanti e incertezza sul numero esatto (e totale) delle vittime. C’e’ persino chi pensa che Jack non si sia fermato alla sola città ma abbia viaggiato e colpito anche in altri paesi, arrivando fino in Nicaragua e Giamaica.
Che sia vero oppure no, il nome di Jack fece davvero il giro del mondo sulle prime pagine dei giornali fino ad arrivare a Hollywood per approdare nel mondo del cinema. Un cinema che possiamo definire d’inchiesta condiderato che è stato un modo come un altro per cercare di scavare nel passato per far riemergere il dato oggettivo della storia. Con “La vera storia di Jack Lo Squartatore” si mette in scena l’irrisolvibile caso per i detective di Scotlant Yard e in particolare per l’ispettore Frederick George Abberline, interpretato da Johnny Depp, che si misero sulle sue tracce.

Le sue vittime ‘preferite’ erano le prostitute e c’è chi sostiene che a ucciderle con feroci tagli alla gola e poi a smembrarle fosse un rispettabile medico americano, Francis Tumblety, un po’ alla dottor Jekyll e Mister Hyde. Inoltre, secondo un libro del 1995, il dottor Tumblety era terribilmente somigliante all’unico identikit dell’assassino e, casualmente, dopo la sua scomparsa oltre Oceano episodi simili avvennero qualche anno più tardi nei già citati Nicaragua e Giamaica, dove il medico (che vantava una ricca collezione di uteri sotto spirito) fece dei viaggi.
Queste non restano che ipotesi e tra le più avvalorate rientrano nella lunga lista degli imputabili – insieme al fantomatico marinaio, macellaio, mercante, e dottore – sia James Kelly, un uxoricida in fuga dal manicomio nel 1888 quando si verificarono gli omicidi, sia un esponente della famiglia reale che, forse ad uno degli ultimi stadi degenerativi della sifilide, sfogava il suo lato sadico sulle donne delle classi più povere e disagiate.
Quello di Jack Lo Squartatore è un mistero che dura da oltre un secolo sul quale sembra impossibile far luce e che probabilmente rimarrà avvolto dalla nebbia dell’East London per sempre (?).
Eleonora Mirabile








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