Nobel per la pace a Lampedusa, la proposta arriva dai lettori del Corriere della Sera e da alcuni sindaci dell’agrigentino


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Una proposta saggia piena di speranza e di tristezza giunge dai lettori del Corriere della Sera e da un piccolo ed efficace articolo di Giangiacomo Schiavi: per Lampedusa ci vuole il premio Nobel per la pace. Sarebbe un premio meritato da tutta l’isola di Lampedusa, dal suo sindaco, dagli abitanti e dai volontari che hanno scelto di unirsi alle forze che da anni ormai tentano disperatamente di mettere fine a questa costante tragedia del mar Mediterraneo. Lo merita questa piccola terra ormai satura anche dei corpi privi di vita, gli “ultimi” di questi verranno trasportati in Sicilia per trovare un luogo idoneo all’eterno riposo.

Gli “ultimi”, esseri umani come noi, provenienti da una vita che per noi non  è possibile immaginare, vengono accolti a Lampedusa come se fossero i “primi”, vengono alloggiati, scaldati e sfamati. La generosità e le mani degli abitanti dell’isola sembrano non finire mai, eppure si corre continuamente il rischio di non riuscire più a dare questo aiuto. Pensate ai vari problemi che gestisce il sindaco di un qualsiasi comune e poi fate il paragone con le difficoltà affrontate su questa splendida isola tutti i giorni dell’anno. Lampedusa è un esempio contro la vergogna, la stessa su cui Papa Francesco pone un enorme punto esclamativo. Lampedusa è un esempio per tutta l’Unione Europea che proprio nel 2012 è stata proclamata premio Nobel per la pace con una forte motivazione: “per oltre sei decenni ha contribuito all’avanzamento della pace e della riconciliazione della democrazia e dei diritti umani in Europa”. Non si chiede di aiutare Lampedusa, la Sicilia e l’Italia nel sopportare il peso di un flusso migratorio di disperati, anche se questo è ciò che andrebbe fatto in una vera unione, non si chiedono lezioni di morale o di storia sulle grandiose capacità d’assorbimento di simili migrazioni, si chiede, invece, di unire le forze e gli intenti affinché si ponga fine ad una tragedia che non accenna ad attenuarsi.

Anche i sindaci di Menfi, Montevago, Santa Margherita Belice e Sanbuca di Sicilia hanno proposto che il premio vada alla forte comunità lampedusana.

Le parole, quelle giuste, smuovono montagne, ma se i segni spesso valgono più di mille parole non è questo il momento giusto di dare il via ad una lunga serie di segni?

 

Paolo Licciardello

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