Gang Bang presenta “Tonino Express” e gli autori si raccontano.


A cura di Alessia Aleo 

Ed eccoci arrivati al secondo appuntamento con la goffa criminalità di Giulio e Vincenzo.

Vista la seconda puntata della web serie per saperne di più su come nasce e si sviluppa questo progetto abbiamo intervistato gli ideatori, curatori e produttori.

Quattro chiacchiere con Amanda Annucci, Antonio Guerrazzi, Giuseppe Di Gennaro e Roberto Colasante per conoscere i loro differenti punti di vista. 

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Giuseppe Di Gennaro

Quando e come è nasce la tua passione per la “pellicola”?

La passione per i film è nata nell’istante in cui mi sono accorto che anche nel momento più triste della mia vita, mi bastava guardare un film per dimenticare tutto, per viaggiare con la testa e non pensare più a nulla; per tanto posso dire senza vergogna che il cinema mi ha salvato più volte la vita.

Voi come gruppo quando vi siete incontrati e cosa vi ha fatto scattare la scintilla del team?

Ci siamo incontrati alla scuola di Cinema, Fotografia e Televisione Pigrecoemme, ed è stato lavorando alla sceneggiatura per il corto di fine anno che abbiamo capito di essere un gruppo affiatato.

Come nascono i vostri set cinematografici e quali sono i tuoi soggetti preferiti da raccontare?

I nostri set nascono da quello che assimiliamo ogni giorno come persone fisiche, anche perché noi Napoletani viviamo in una realtà dove c’è molto da metabolizzare, sia nel bene che nel male, il tutto mischiato alla nostra fantasia e ad una voglia di lasciare qualcosa, anche solo una piccola emozione, che possa scuotere gli animi di chi ci guarda. Non ho dei soggetti preferiti, il cinema è cinema, però devo dire che nutro un certo fascino per gli horror, in quanto sono in grado di provocarmi un senso di immedesimazione più diretto.

Web series. Pregi e difetti?

Il mondo delle web-serie è un mondo in ascesa, sempre più film-maker lo usano come strumento di gavetta e sempre più persone riescono ad emergere (vedi Fede Alvarez regista del recente remake de “La Casa” notato da Sam Raimi proprio sul web). Il web tra l’altro ha il vantaggio di essere “incontaminato” dal virus dei soldi, in quanto chiunque ha la possibilità di esprimere la propria arte senza che qualcuno ti censuri.

Possiamo identificarci con i protagonisti del vostro racconto per immagini Giulio e Vincenzo?

Da un punto di vista morale mi auguro che nessuno s’identifichi in Giulio e Vincenzo, in quanto fondamentalmente rappresentano l’ignoranza che c’è dietro alla criminalità.

Primo episodio: “The taleban Job” i vostri punti di vista

Il primo episodio è studiato principalmente come un affronto al concetto di “politically correct” che è un nozione paradossalmente antidemocratica, affronto che facciamo cercando d’insegnare alle persone che se non impariamo ad ironizzare e ad esorcizzare le nostre piaghe, non vivremo mai felici.

Quanto dovremo aspettare per la prossima puntata? Progetti per il futuro e sogni non per forza letterari nel cassetto?

La prossima puntata uscirà domenica 20 Ottobre, concretamente adesso non ho nessun progetto per il futuro, ma a breve ho intenzione di scrivere una sceneggiatura su un soggetto Horror e di realizzarlo per poi competere in qualche concorso.

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Roberto Colasante

Quando e come è nasce la tua passione per la “pellicola”?

Per quanto mi riguarda non è stato il solito colpo di fulmine. Ho sempre apprezzato tutto ciò che è narrazione, ma è con la maggiore età, e soprattutto durante gli anni dell’università, che il mio modo di “vedere” è cambiato. Ho divorato pile di fumetti. Sono un teledipendente onnivoro, e non me ne vergogno.  Amo ascoltare e raccontare storie. Il cinema, e la produzione audiovisiva in generale, sono l’approdo naturale, dove tutte le mie passioni convergono. Fotografia, musica e scrittura.

Voi come gruppo quando vi siete incontrati e cosa vi ha fatto scattare la scintilla del team?

Abbiamo frequentato il Master annuale alla Scuola di Cinema, Fotografia e Televisione Pigrecoemme di Napoli. La scintilla è scattata durante la fase di scrittura del lavoro finale, un cortometraggio dove ognuno di noi ha dato il suo apporto, con idee, suggestioni e visioni personali.

Web series. Pregi e difetti?

Credo il maggior pregio delle webseries sia la velocità nella veicolazione del messaggio. Un prodotto “cotto e mangiato” per gli internauti affamati di novità, permette anche di sperimentare e di essere più liberi, però questa stessa libertà ce l’ha anche chi vede, critica e commenta con più facilità e forse più superficialità.  Così come c’è un mondo di sedicenti videomaker, c’è anche un mondo di sedicenti critici cinematografici che si sentono sempre in diritto e in dovere di parlare di cinema, per citare Nanni Moretti in Sogni d’Oro: “io non parlo delle cose che non conosco”.

 Possiamo identificarci con i protagonisti del vostro racconto per immagini Giulio e Vincenzo?

Giulio e Vincenzo sono due criminali che sbarcano il lunario. Affrontano la crisi che attanaglia tutti. Forse in questo sono personaggi facilmente indentificativi e identificabili, non certo, almeno spero, col modo in cui si comportano e nei metodi che utilizzano.

 Primo episodio: “The taleban Job” i vostri punti di vista

Il primo episodio è una sfida totale. Una sfida nostra come gruppo che entra nel mondo webseriale. Una sfida alle convenzioni, una sfida agli stereotipi del genere gangster/pulp, e una sfida al mondo della rete in generale. Bisogna stare sempre attenti a ciò che si cerca in rete. Il titolo della nostra webserie la dice lunga!

 Progetti per il futuro e sogni non per forza letterari nel cassetto?

Continuare con Gang Bang e realizzare altri progetti, webseriali e non.

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Amanda Annucci, Antonio Guerrazzi

   Quando e come nasce la tua passione per la ‘pellicola’

–          Paradossalmente la mia passione per il cinema è nata con la TV.  Faccio parte di quella generazione che è cresciuta con la televisione perennemente accesa, e proprio negli anni ‘90, in uno dei miei tanti pomeriggi televisivi, tra serie tv e canali di musica, mi passa davanti un videoclip degli Aerosmith che cantavano la colonna sonora del film “Armageddon (Micheal Bay). È qui che ho cominciato ad appassionarmi progressivamente, spinta da una fortissima curiosità,  dapprima  verso grandi volti del cinema internazionale e poi, con il passare del tempo, verso chi li dirigeva. Parallelamente alla passione che cresceva,  con le suggestioni di registi come Malick, Chaplin e Allen, ho sentito il bisogno di esplicitare le mie visioni e i miei pensieri, attraverso vari veicoli, quali  disegni, racconti scritti, la stessa recitazione ed infine la fotografia, che attualmente rappresenta e occupa gran parte della mia produzione.  Tutto questo senza dimenticare l’amore per quell’esperienza totalizzante che racchiude il tutto in un’unica parola: il fare cinema. O almeno provarci. (Amanda Annucci)

 

–          La mia avventura concreta con il cinema è cominciata da poco, ma sin da piccolo sono sempre stato curioso riguardo alle nuove uscite in sala. Per molto tempo le ragioni della vita mi hanno portato ad accantonare del tutto la mia passione. Ma crescendo ed acquistando indipendenza esse sono inevitabilmente riaffiorate, dapprima con brevi video realizzati tra amici, poi con la dirompente scoperta della fotografia, che mi ha permesso man mano non solo di immortalare la mia visione del mondo in uno scatto, ma soprattutto di creare, attraverso un sapere anche tecnico, e di dare corpo alla mia immaginazione. Perché “a cosa serve la profondità di campo, se non c’è un’adeguata profondità di sentimento”( ….). E se a volte con la fotografia si sente l’esigenza di fermare il movimento, tante altre bisogna saper dare movimento. E dal binomio fotografia-movimento, nasce la fotografia per il cinema, che è esso stesso movimento. (Antonio Guerrazzi)

 Voi come gruppo quando vi siete incontrati e cosa vi ha fatto scattare la scintilla del team

Il nostro gruppo è nato fra le mura della Scuola di Cinema, Fotografia e Televisione Pigrecoemme, dove grazie al fortuito incontro, durante il master 2011/2012, che ci ha tenuto insieme per un anno intero, abbiamo via via sviluppato una particolarissima idea per sceneggiatura per il cortometraggio di fine anno. Durante i mesi le nostre personalità ed i nostri background estremamente variegati si sono uniti e mescolati in un grande calderone che ribolliva di idee. Proprio le suggestioni di ispirazione a volte tarantiniane, a volte lynchiane, a volte malickiane, a volte nolaniane che caratterizzavano il nostro gruppo, hanno dato vita ad un progetto comune e ci hanno dato la giusta ispirazione per dar vita ad ‘Interno 18’. La nostra ecletticità ci ha uniti al massimo e ci ha dato la forza per creare lo spin off di interno18 : GANG BANG.

 Come nascono i vostri set cinematografici e quali sono i tuoi soggetti preferiti da raccontare

Nel cinema la location è tutto, specialmente se si tratta di produzioni low-budget come la nostra. Ed è proprio da questo presupposto che cerchiamo di raccontare le nostre storie attraverso la città e le sue ambientazioni, reali e realmente vissute. Perché è anche attraverso la loro storia che riusciamo a mettere in scena quella dei nostri protagonisti. In questo senso quasi un cinema veritè. E quale modo migliore per farlo se non trattare, attraverso la comicità, argomenti scottanti, come prendere in giro ‘e cammurristi, affrontati con una leggerezza che non ci fa pesare la realtà di Napoli, ma che anzi ci sorprende con un sorriso, seppur amaro, che non da per spacciata la città.

Web serie. Pregi e difetti

Portare avanti una web serie è un ottimo modo per non atrofizzare né la fantasia né la padronanza dei mezzi tecnici, oltre che un ottimo modo per farsi notare, attraverso la continuità.  Essa racchiude da un lato un’arma potente: la proverbiale brevitas, ossia l’intrattenimento in pillole che non fanno annoiare lo spettatore, e tanto meno angustiano la creatività di chi le scrive. Ma tutto ciò racchiude anche un’arma a doppio taglio, ossia la volubilità e  il gusto di chi ti segue: spesso se non colpisci lo spettatore dalla prima puntata,  questo non ti segue per le altre.

Possiamo identificarci con i protagonisti del vostro racconto per immagini Giulio e Vincenzo

Si, perché attraverso i loro occhi, le loro avventure-disavventure, riviviamo noi stessi la quotidianità della città nel bene e nel male, solo da un altro punto di vista. Oltretutto nascosti da un’aura di criminalità ritroviamo le inquietudini e i timori del normale cittadino.

Primo episodio ‘the talebano job’ i vostri punti di vista

Prendete dei cinefili squattrinati, metteteli in un Mc Donald’s trafficato, metteteci un po’ di creatività, un pizzico di incoscienza e tanta voglia di fare, mescolate il composto con della cronaca di criminalità attuale, aggiungete un topping di comicità made in Naples  ed otterrete la ricetta dei nostri Giulio e Vincenzo.

 Quanto dovremmo aspettare per la prossima puntata. Progetti per il futuro e sogni non per forza letterali nel cassetto

Per realizzare i propri sogni la prima cosa da fare è svegliarsi. Noi abbiamo deciso di alzarci dal letto e di aprire questi cassetti, incuranti della crisi, incuranti della difficoltà e della gente che ci dice ‘và a faticà’. Ma perché emozionare la gente non è comunque un lavoro? L’arte di intrattenere le persone esiste da secoli ed è importante mantenerla viva anche attraverso la cultura, perché senza di essa la società morirebbe. Ricordiamoci che il braccio senza cervello non si muove. E proprio in questa società così concorrenziale, dove il domani è incerto per molti giovani, noi abbiamo deciso prima di tutto di formarci e studiare, per essere competitivi sul mercato e tentare, sì, di realizzare i nostri sogni, ma con una marca in più, quella della competenza tecnica e culturale. Perché è vero che il cinema si fa con le idee, ma non dimentichiamo che è una macchina molto complessa, in cui ogni ingranaggio svolge un ruolo diverso ma ugualmente fondamentale. I sogni si inseguono è vero, ma con il giusto metodo. Per quel che ci riguarda, adesso cerchiamo di partecipare ai festival, facendo conoscere il progetto il più possibile. Attraverso il web pubblichiamo con cadenza bisettimanale le nostre puntate, ma curiamo anche i vari spazi virtuali che ci siamo creati, andando avanti per piccoli obiettivi che ci permettano di crescere in modo graduale ma costante.

Progetti per il futuro? Guardare al presente. 

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