Approvato dal Senato, con 143 voti favorevoli, 3 contrari e nessun astenuto, il decreto legge n. 93 su violenza di genere e sicurezza, il cd. Decreto Anti – Femminicidio di cui abbiamo parlato spesso nelle scorse settimane.
Il provvedimento, già approvato dalla Camera dei deputati, diventa così legge, con molte polemiche (già tutte preannunciate). Degli undici articoli che compongono il provvedimento, infatti, non tutti si riferiscono alla violenza sulle donne: si va dalla sicurezza alle misure contro i No Tav, fino ad articoli sulla Protezione civile e sulle Province.
Il decreto, secondo molti, sarebbe per l’appunto divenuto un nuovo “pacchetto sicurezza”.
Scendendo nel particolare delle nuove misure varate, vengono introdotti tre nuovi tipi di aggravanti: la prima verrà applicata quando il fatto sarà consumato ai danni del coniuge, anche divorziato o separato, o del partner pure se non convivente; la seconde nei confronti di chi commette maltrattamenti, violenza sessuale e atti persecutori su donne incinta; e, infine, contro la violenza commessa alla presenza di minori di 18 anni.
Previsto anche l’allontanamento urgente dalla casa familiare con il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, nei confronti di chi è colto in flagranza di reato.
Le segnalazioni non potranno essere anonime, ma i dati identificativi delle vittime che denunciano saranno coperti, almeno nella prima fase del procedimento, per evitare ritorsioni.
Gli stalker potranno essere poi sottoposti ad intercettazioni e all’uso del fantomatico braccialetto elettronico in caso di allontanamento dalla casa familiare.
Come misure di prevenzione anti-violenza, si potranno indirizzare gli stalker anche ai consultori familiari, ai servizi di salute mentale e ai servizi per le dipendenze.
Il provvedimento tocca anche il tema dell’immigrazione: si introduce, infatti, un permesso di soggiorno speciale per le donne straniere vittime di violenza domestica.
A tutela della persona offesa sono, inoltre, previsti in ambito processuale una serie di obblighi di comunicazione in linea con la direttiva europea sulla protezione delle vittime di reato. La persona offesa, ad esempio, dovrà essere informata della facoltà di nomina di un difensore e di tutto ciò che attiene alla applicazione o modifica di misure cautelari o coercitive nei confronti dell’imputato in reati di violenza alla persona. Previsto, infine, “un incentivo”: le donne avranno la possibilità di avvalersi del gratuito patrocinio a spese dello Stato.
Il nuovo piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere sarà finanziato, per il 2013, con un incremento di 10 milioni di euro del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità è incrementato per l’anno 2013.
Si “attende”, dunque, l’applicazione della nuova normativa e gli “effetti positivi” tanto auspicati.
Angela Scalisi







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