Il ritorno dei mulini ad acqua come micro centrali idroelettriche


Il ritorno dei mulini ad acqua come micro centrali idroelettriche

Un’opportunità anche per il nostro territorio

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Siamo affamati di energia ma paghiamo cara questa nostra ingordigia, per tale motivo, quando ne abbiamo la possibilità, preferiamo produrla in casa autonomamente. Le idee non mancano e l’inventiva non deve mai essere placata anche quando, in un certo senso, prospetta un lieve ritorno al passato. In Italia, soprattutto al nord, nell’ultimo periodo, la produzione di energia elettrica mediante micro centrali idroelettriche ha subito un costante sviluppo. Siamo di fronte al ritorno dei mulini ad acqua anche se, questa volta, lo scopo principale non è la lavorazione del frumento ma la produzione di energia.

In Sicilia non sono moltissimi i canali di irrigazione ma ciò non dovrebbe impedire l’installazione di queste mini turbine laddove lo scorrere dell’acqua non è impedito dalla siccità. Chiuse e vecchi mulini, ormai fatiscenti ed irriconoscibili, potrebbero avere una seconda vita e ritornare utili a piccoli nuclei abitati nelle vicinanze o ai comuni sempre più indebitati.

Un esempio concreto potrebbe essere quello della zona dei mulini a ridosso del quartiere “Reitana”, tra Acireale e Aci Catena (provincia di Catania), dove un tempo, grazie all’abbondanza di piccoli corsi d’acqua, proliferava la produzione e l’industria della seta, della canapa e del lino. Magnifici territori, adesso raramente abitati, recuperati solo in parte da privati, sorretti da un forte senso di rispetto del luogo e della natura, potrebbero dare, ancora una volta, un fondamentale e concreto aiuto agli abitati dei luoghi.

Molte società, dedite alla green Energy, sono già nate proprio a questo scopo, altre potrebbero attivarsi qui al sud. Gocce in un deserto? È tutto da vedersi. Ogni posto di lavoro, derivante da tante piccole realtà non inquinanti e non deturpanti, è vitale per molte persone e utile alla comunità.

Spesso non si pensa alla spinta economica ed industriale derivante dallo sviluppo di un settore, di nuovi elementi tecnologici, di sistemi innovativi e sempre più miniaturizzati; le turbine non devono per forza avere grandi dimensioni. Sogniamo un mondo in cui anche un bambino, ad esempio, immergendo una turbina giocattolo in un torrente sarebbe capace di accendere una lampadina o, di conseguenza, ricaricare una batteria.

Ogni kilowatt prodotto viene, oggi, pagato dalla rete elettrica nazionale tra i 20 e i 26 centesimi di euro, tale incentivo potrà essere sfruttato almeno per 20 anni. È possibile trovare su internet alcuni dati relativi alla produzione di queste installazioni, per portare un esempio: il comune di Canneto possiede due piccole centrali che producono 40 4 70 kilowatt.

Sarebbe bello che i telefoni di casa non squillassero più perché qualcuno, all’altro capo del filo, vuole proporti una vantaggiosissima offerta per l’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto di casa, concentriamoci più su un effettivo risparmio per i comuni ed i suoi abitanti, poniamo le basi perché si continuino a sviluppare nuovi ed economici modi di catturare l’energia dall’acqua, dal vento, dalla terra e dal sole.

 

Paolo Licciardello

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