CATANIA DA X-FACTOR!


Catania_2012_2013

Un Catania incerottato pareggia il primo vero match salvezza contro un ordinato e composto Sassuolo. Un altro zero a zero, così come con il Parma, in quella che doveva essere la partita della svolta e invece tanto freddo ha portato sugli spalti. A gelare il tifo catanese, nonostante il termometro misuri quasi venticinque gradi, è la carenza di reti di queste prime otto giornate e di come i ragazzi di De Canio non appaiono affamati di gol come lo scorso anno. Anche contro il Sassuolo la compagine etnea manca di cinismo.

Eppure il Catania messo in campo dal nuovo coach parte bene cercando subito geometre rapide che consentano a Keko e Biraghi di mettere la palla nell’area nero-verde. I rosso-azzurri scendono in campo con il classico 4-3-3 orfano dell’infortunato Barrientos (tre gol sui cinque totali). Rinnovata la fiducia in Tachtsidis per la mediana in compagnia di Almiron e Plasil; una difesa giovane e inedita composta da Biraghi, Izco (laterali),  Rolin  e Gyomber come coppia centrale; in avanti Bergessio, Castro e il debuttante (dal primo minuto) Keko. Di Francesco sceglie un 3-5-2 composto da un sempre verde Pegolo difeso da Antei, Marzoratti e Bianco; centrocampo, foltissimo, occupato da Schelotto e Longhi come volanti e Kurtic, Magnanelli e Missiroli a occupare i spazi centrali mentre Floro Flores e Berardi in avanti.

Come già scritto il Catania parte forte velocizzando subito il gioco e sfruttando i cross di Keko e Biraghi che però non trovano mai l’incornata di Bergessio lasciato un po’ solo. I ragazzi di Pulvirenti esprimono un bel calcio facendo girare bene il pallone; Tachtsidis sembra rinato (non sbaglia un solo passaggio) e il Sassuolo sta a guardare ma i tiri non arrivano. Il primo sussulto arriva dopo il ventesimo minuto prima con una conclusione da lontano di Almiron parata da Pegolo, poi ci provano Keko e Plasil ma il risultato non si sblocca. Il Sassuolo attende il Catania per tutta la prima frazione di gara cercando improbabili ripartenze che si concludono tra i piedi di Schelotto e Berardi nell’area di rigore etnea senza mai creare pericolo. Nella ripresa si scaricano le pile dei rodati Almiron e Plasil così da consentire agli emiliani di salire in cattedra e prendere in mano il gioco per buoni tratti. Gli uomini di De Canio riescono ad essere pericolosi con l’asse Bergessio e Tachtsidis, il primo procura la punizione con cui il greco impegna seriamente Pegolo che si supera anche sulla seguente ribattuta di Bergessio.  Il tecnico di Matera cambia in corsa fuori due fra i migliori in campo come (Panagiotis e Keko) e infine Almiron  per Maxi Lopez, Leto e Guarente passando così a un 4-3-1-2 prima per un definitivo 4-2-4. Di Francesco risponde infoltendo ulteriormente il centrocampo con Laribi per Berardi e dando fiato all’attacco con Zaza per Floro Flores. Le due squadre cercano invano il guizzo vincente ma finiscono per annullarsi l’un l’altra, da annotare solo il pericolo creato dalla conclusione di Zaza solo contro Andujar, a cinque minuti dal termine. Poi triplice fischio.

Il rammarico di perdere due punti contro un avversario tutt’altro che invincibile è forte e lascia un amaro in bocca alla città agatina che si pone tanti dubbi in vista dei prossimi turni contro Juventus e Napoli. Questo turno appena trascorso, però, ha anche mostrato dei margini di crescita e messo in mostra elementi che serviranno la causa rossoazzurra per tutta la stagione come Gyomber, Rolin e Keko.

 

Chiara Vittorio

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