I latini dicevano “mens sana in corpore sano” . E se i latini col loro motto lo avevano intuito, secoli e millenni dopo è la scienza a confermarlo. L’università scozzese di Strathclyde and Dundee ha infatti pubblicato uno studio che dimostra come i ragazzi che fanno esercizio fisico vanno meglio agli esami. Fare sport, fa bene non solo al corpo ma anche alla pagella scolastica.
Lo sport «rende intelligenti» stimolando la sintesi di una molecola neuroprotettiva che potenzia le funzioni cognitive : «irisina».
L’irisina viene prodotta quando facciamo sport e, quindi, potrebbe spiegare perchè l’esercizio fisico migliora le funzioni cognitive, apprendimento e memoria.
Sono numerosi gli studi che dimostrano che fare ginnastica favorisce l’intelligenza e che essere in forma è legato a voti migliori a scuola. Ma il perchè finora non era noto. Questo nuovo studio comincia a far luce sul nesso tra buone performance sul
campo e in classe.
La ricerca, condotta su 5 mila giovani britannici, stabilisce un legame tra la ginnastica e il risultato agli esami, specialmente in quelle materie in cui il cervello deve funzionare al massimo, come matematica e scienze. I benefici si vedono a tutte le età prese in considerazione: 11,13 e 16.
Dice uno degli autori dello studio, Josephine Booth: “L’attività fisica non è soltanto importante per la salute fisica. Ci sono altri benefici che genitori, politici ed educatori dovrebbero tenere in considerazione”.
Gli autori dello studio, pubblicato sul British Journal of Sports Medicine sono convinti che ulteriori approfondimenti potranno avere un impatto maggiore sulle politiche della Sanità e dell’Educazione.
Un motivo in più quindi per non trascurare le ore di educazione fisica nei programmi scolastici.
Il problema però è che di sport i bambini a scuola ne fanno ben poco. Tutto è lasciato alle famiglie, costi compresi che si moltiplicano in base al numero di figli.
In Piemonte, però, qualcosa sta cambiando grazie a un disegno di legge regionale che sdogana l’educazione fisica alle elementari.
La norma garantisce almeno due ore di attività fisico-motoria ai 180mila bambini piemontesi che frequentano le classi dalla prima alla quinta.A insegnare, istruttori specializzati (diplomati di grado universitario Isef o laureati in scienze motorie). Il progetto, partito a settembre con una sperimentazione al 50%, andrà a regime il prossimo anno scolastico.
Il costo? Poco più di due milioni di euro: 900 mila euro finanziati dal Ministero e dal Coni, la restante quota a carico della Regione.
Più i bimbi sono in forma, più sono intelligenti ( come dimostra lo studio) e piu’ sono sani. Un circolo virtuoso che, in prospettiva, produce meno costi per il servizio sanitario. E più prospettive per il futuro del Paese.
Chiara Vittorio.







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