L’araba fenice del rock, noto come Lou Reed, si è spento il 27 ottobre 2013, all’età di 71 anni. Dopo una vita di continui eccessi che l’ hanno contraddistinto per il suo genio e la sua sregolatezza su e giù per il palco, pare che non c’è l’abbia fatta a questo giro: ora, può andare davvero sul lato selvaggio della vita, come cantava in un brano che diventerà manifesto di una generazione <<Walk on the Wild Side>>. Le cause del decesso sono ancora sconosciute, ma la rivista Rolling Stone ricorda che lo scorso maggio era stato sottoposto ad un trapianto di fegato.
Il 1º luglio 2013, stando a quanto riferito dal New York Post, Lou Reed è stato ricoverato d’urgenza in un ospedale di Long Island, a New York, il Southampton Hospital, per una acuta forma di disidratazione.
Nato nel 1942 a New York da una famiglia di origine ebraica, Lewis Allan Reed fin dall’inizio ebbe un unico scopo: SCANDALIZZARE! Introducendo nel rock <<stardom>>, il concetto di diversità, le storie negate dei loser, i tossici e gli omosessuali.
Lou Reed, appassionatosi alla musica ascoltando la radio, imparò a suonare la chitarra e sviluppò un forte interesse per il rock and roll .Nel 1956, ancora adolescente, Reed venne sottoposto ad una terapia di elettroshock che avrebbe dovuto curare la bisessualità che si stava manifestando in lui; nel 1974 Reed scrisse la canzone Kill Your Sons circa questa esperienza che lo traumatizzò e di cui non si liberò mai.
All’inizio degli anni 60 si iscrive alla Syracuse University dove studia con il poeta Delmore Schwartz che lo influenza fortemente.
Nel 1964, si sposta poi a New York dove diventa compositore professionale per la piccola etichetta di musica commerciale Pickwick Record. Lo stesso anno, Reed ebbe anche il suo primo successo minore grazie al singoloThe Ostrich, una parodia delle musiche ballabili dell’epoca da lui composta. I suoi superiori notarono che la canzone aveva qualche possibilità di successo e assemblarono in tutta fretta una band di supporto a Reed per promuovere la composizione. Il gruppo, chiamato “The Primitives”, includeva il musicista gallese John Cale che da poco tempo si era trasferito a New York . Insieme a lui nel 1966 fonderà i Velvet Underground. Lou Reed, che è autore della maggior parte delle canzoni dei Velvet Underground, entra a far parte insieme al gruppo della factory di Andy Warhol, promotore e finanziatore del primo album del gruppo (famoso per la sua copertina che ritrae una fallica banana disegnata dallo stesso Warhol e che poteva essere sbucciata) e che comprende brani celebri come Sunday Morning, Femme Fatale, Heroin, I’ll Be Your Mirror, Venus in Furs, I’m Waiting for the Man, The Black Angel’s Death Song e All Tomorrow’s Parties. L’album conteneva l’esplorazione di una demoniaca sottocultura avente come soggetto argomenti considerati tabù (come ad esempio la droga e le perversioni sessuali) ed era quindi in anticipo rispetto ai tempi.
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Nello stesso anno I Velvet incisero un altro scioccante LP, White Light/White Heat che, oltre alla title-track che sarà ripresa da David Bowie nel corso dei suoi live show, contiene quella che viene considerata la massima vetta raggiunta da Cale col gruppo, Sister Ray, più di un quarto d’ora di percussioni funeste e cantato delirante. Nel 1968 Cale viene licenziato dal gruppo e Reed e soci incidono un album intitolato semplicemente The Velvet Underground. L’album contiene in ogni caso alcuni pezzi degni d’interesse quali Candy Says dedicata a Candy Darling noto transessuale del giro di Warhol, Pale Blue Eyes dedicata a Shelly Albin, primo amore di Reed, eWhat Goes On caratterizzata da un lungo e tipico assolo dissonante di chitarra. Nel 1970 Reed abbandona il gruppo dopo aver inciso un album ancora più commerciale del precedente, Loaded, che però contiene canzoni destinate a durare nel tempo quali Rock ‘n’ Roll e Sweet Jane. Il grande merito dei Velvet Underground fu probabilmente quello di aver unito il campo poetico-musicale del rock con un aggressivo realismo, ispirato dalla vita nelle strade di New York e che ha anticipato di dieci anni quello che sarebbe stato il punk rock .
Ma è a Londra che nel 1970 incide il suo primo album solista Lou Reed, anche se i Velvet Undergroud si riuniranno poi nel 1993 per un grande tour mondiale.
A Londra nei primi anni ’70 incontra David Bowie e nasce la loro collaborazione. Con Bowie inizia anche la trasformazione con il look glam del 1972, da cui nasce Transformer che lo lancia facendolo diventare un idolo. Transformer vende molto bene e contiene alcune canzoni destinate a divenire dei classici di Reed, come Walk on the Wild Side (divenuta in Italia I giardini di Kensington e portata al successo da Patty Pravo), Satellite Of Love, Perfect Day (ripresa nel film di culto Trainspotting) e Vicious. Nel 1973, Reed sente di dover far qualcosa più vicino al suo stile che molto aveva perso in fatto di spontaneità nell’LP prodotto da Bowie. Proprio mentre si sta separando da sua moglie, pubblica un concept album che analizza il fallimento di un matrimonio: Berlin, il suo capolavoro maledetto. Per la produzione viene assunto Bob Ezrin, che diventerà famoso per la produzione di The Wall dei Pink Floyd.
Sul finire della prima metà degli anni settanta, Reed è sull’orlo dell’esaurimento nervoso sia per il coinvolgimento emotivo che gli causa suonare la sua musica, sia per le grandi quantità di droga, soprattutto metedrina, che consuma. Queste nevrosi si ripercuotono pesantemente sulla sua cosiddetta “opera di rottura”, ovvero Metal Machine Music. Dopo il disco seguente di semplice rock and roll (anche se con continui riferimenti alla propria omosessualità), ovvero Coney Island Baby, Reed lascia la RCA . Nel 1978, gli spettacoli di Reed sono pieni di violenza, più verbale che fisica, e vengono pubblicati album intensissimi come Street Hassle che vede la straordinaria partecipazione di Bruce Springsteen e Live: Take No Prisoners, un concerto nel quale Reed stravolge i testi delle sue canzoni e li rende ancora più aspri e punk.
Nella sua lunga carriera, fatta di colpi di scena, nel 2000 esce con Ecstasy che ricorda il Lou Reed degli anni Settanta. Tra gli ultimi lavori The Raven, del 2003, tratto dalle poesie di Edgar Allan Poe. Nell’aprile 2008 si è sposato con una cerimonia privata in Colorado con la compagna Laurie Anderson. Nello stesso anno, Reed è stato inserito al 62º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone, e le sue migliori “tracce vocali” sono Satellite of Love, I’m Waiting for the Man e Venus in Furs.
Il 31 ottobre 2011 viene pubblicato Lulu, album nato dalla collaborazione fra Reed e i Metallica.
Camaleontico, spigoloso, nichilista e autodistruttivo Lou Reed rimane uno dei più grandi rocker degli ultimi cinquant’anni.
Chiara Vittorio.







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