Lutto per il cinema italiano: è morto Luigi Magni.


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È morto ieri mattina a Roma Luigi Magni, uno dei mostri sacri del grande schermo, aveva 85 anni.

 Schivo, silenzioso, talvolta scontroso in pubblico e invece delizioso in privato, Magni nascondeva sotto la maschera dello scetticismo una passione civile degna dell’amico Monicelli.

 Romano di Roma, Magni nacque il 21 Marzo 1928, è stato un regista e sceneggiatore italiano.Amava il cinema semplice, detestava le mode, coltivava la lingua romanesca come un tesoro, viveva all’ombra di Via Margutta, era adorato dai suoi attori come dalla gente del quartiere e alle cene di Otello a Via della croce era di casa.

 I suoi primi compagni d’avventura furono due coppie che hanno fatto la storia italiana, come Garinei&Giovannini e Age&Scarpelli.

 Nel 1956 approda definitivamente nel mondo del cinema lavorando con i più importanti registi italiani dell’epoca: Mario Monicelli, Luciano Salce, Mauro Bolognini, Camillo Mastrocinque, Giorgio Bianchi, Pasquale Festa Campanile, Carlo Lizzani e Alberto Lattuada.

Nel 1968 passa dietro la macchina da presa dirigendo Vonetta McGee, Enzo Cerusico e Renzo Montagnani nella commedia Faustina. Ma il successo arriverà a Magni con il suo secondo lavoro, Nell’anno del Signore (1969), la pellicola che delinea il suo marchio di fabbrica: commedie ambientate nella Roma papalina e risorgimentale, ondeggiando tra l’aspetto farsesco e quello drammatico,senza mai dimenticare il linguaggio tipicamente chiaro e popolare. Da questo film inizia la collaborazione di Luigi Magni con Nino Manfredi, UN SODALIZIO ARTISTICO CHE SAREBBE DURATO PER OLTRE TRENT’ANNI.

Dopo La Tosca (1973) con Monica Vitti e Gigi Proietti, In nome del Papa Re (1977) fa vincere al regista il David di Donatello per la migliore sceneggiatura,sempre con Nino manfredi, dove riprese la vera storia dell’arresto e dell’esecuzione dei patrioti Targhini e Montanari ghigliottinati a Piazza del Popolo nel 1825 e cantati da Pasquino in aperto scontro con il Papa Re: una contro-storia dell’Italia risorgimentale, un invito agli italiani in forma di ballata popolare affinché si riappropriassero della propria memoria tenendo distante la retorica savoiarda e poi mussoliniana.

Poi “Arrivano i bersaglieri” (1980) con Ugo Tognazzi e un giovane Vittorio Mezzogiorno, che chiude il ciclo dei suoi quattro grandi film dal 1969 al 1980, alternati a scorribande originali come “La via dei Babbuini” (1974), il biografico “State buoni se potete” (1984) con Johnny Dorelli nei panni di San Filippo Neri, alcune commedie a episodi e un altro dittico sulla storia di Roma, sprofondato però nell’antichità: l’originale “Scipione detto anche l’africano” (1971) con l’inedita coppia di Marcello Mastroianni e di suo fratello Ruggero e poi “Secondo Ponzio Pilato” (1987) con Nino Manfredi governatore della Giudea.

Altri suoi film non sempre adeguatamente celebrati furono “Secondo Ponzio Pilato”(1987), ” ’O Re” (1988), “In nome del popolo sovrano” (1990), “Nemici d’infanzia” (1995) e “La Carbonara” (2000). Dopo la morte di Nino Manfredi (2004), Luigi Magni non ha più diretto film. Sempre nel 2004 riceve al Tranifilmfestival il premio cinematografico “Stupor Mundi” riconoscimento alla carriera ispirato alla figura di Federico II di Svevia. Nel 2008 riceve il David di Donatello alla carriera per celebrare i suoi 80 anni e i 40 di attività registica.

Nonostante i numerosi riconoscimenti, il regista rimase legato specialmente al suo pubblico e lui, vero cantore della romanità popolana del Belli e del Trilussa, dichiarò in un’intervista di alcuni anni fa:

Il miglior premio è di essere fermato per la strada da uno che non hai mai visto e che ti dice “Senta, ma lei quando me lo fa un altro film?” Questo è l’unico vero premio che puoi ottenere facendo questo mestiere: qualcuno che ti dimostri di sentire la tua mancanza, perché i tuoi film gli sono piaciuti, lo hanno divertito e commosso.”

Massimo Bray, Ministro dei Beni culturali e del Turismo, ha così onorato, sul suo profilo twitter, la memoria di questo grande protagonista del nostro cinema: “Apprendo con dolore della scomparsa di Luigi Magni, tra i massimi narratori per immagini della storia e dello spirito di Roma” .

I funerali si svolgeranno martedì 29 ottobre nella chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo.

Chiara Vittorio.

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