Rubbia, Abbado, Cattaneo, Piano: i nuovi senatori a vita.


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Questa settimana al Quirinale sono stati nominati per “meriti” quattro nuovi senatori a vita, che «hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo scientifico, artistico e sociale».

Claudio Abbado, direttore d’orchestra , l’architetto Renzo Piano, il fisico nucleare Carlo Rubbia e la neurobiologa dell’Università Statale di Milano Elena Cattaneo.

Le nomine, come si apprende dal Corriere della Sera, hanno suscitato numerose polemiche da parte di diversi esponenti del Pdl . «Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Restiamo in fervida attesa di un voto determinante nel quale i cinque senatori a vita, creati da re Giorgio, saranno determinanti per la sconfitta del centrodestra e di Berlusconi. Proprio di ben in meglio», è la posizione espressa dal deputato Maurizio Bianconi. Invece, Daniela Santanchè, sentenzia: «l’unico che doveva essere nominato senatore a vita e non lo è stato», fosse «Silvio Berlusconi: sarebbe stato il migliore e la persona con più titoli e più meriti, senza nulla togliere ai quattro nuovi senatori a vita, credo però non siano paragonabili a Berlusconi». Ne fa, invece, una questione di soldi l’europarlamentare Licia Ronzulli, che attraverso il Social Network Twitter commenta: «No, ma io dico: agli italiani chiediamo sacrifici e poi si nominano altri 4 senatori a vita? Altri stipendi a vita, a chi non ne aveva bisogno».

Durante l’intervista ad Enrico Letta in occasione del Festival del Pd a Genova, il premier ha posto fine in maniera sintetica alla questione “polemiche gratuite” a Napolitano sulla quale molti parlamentari speculano, affermando: «Ho letto dichiarazioni di formiche che non possono nemmeno parlare davanti a quel gigante che è il presidente Giorgio Napolitano». Affermazione sottolineata dagli applausi del pubblico presente.

Non è passata inosservata la nobile causa promossa dal neo senatore a vita, genio indiscusso dell’architettura Renzo Piano, che incontrando in forma privata il Presidente della Repubblica ha illustrato i “temi” che caratterizzeranno il suo impegno per la Nazione.

L’attenzione rivolta al futuro dei giovani colleghi, è una delle peculiarità delicate toccate da Piano che si è offerto di devolvere il proprio stipendio ad iniziative legate all’ideazione e progettazione da parte di giovani architetti, come il recupero delle periferie e il consolidamento di strutture pubbliche esistenti, ad esempio le scuole, mettendo la sua esperienza “al servizio del Paese”.

«Nel corso di un incontro privato – spiega una nota diffusa a sua volta da Piano al termine dell’incontro con il capo dello Stato – l’architetto e neo senatore a vita Renzo Piano ha illustrato al Capo dello Stato Giorgio Napolitano i principali punti che saranno oggetto del suo impegno parlamentare. Nel suo ufficio di Palazzo Giustiniani il senatore Piano aveva già ieri riunito un gruppo operativo di lavoro costituito da personalità che hanno collaborato con lui nella realizzazione di importanti progetti in Italia e nel mondo».

Un Paese che rivolge uno sguardo ai grandi “intelletti” è un paese pronto ad avere nuovamente un divenire fertile di iniziative concrete in un contesto polifunzionale per il bene di tutti i suoi fruitori: gli italiani.

Alessia Aleo

 

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