Julija Timošenko resta in carcere. Il parlamento ucraino ha, infatti, respinto una serie di disegni di legge che avrebbero permesso alla leader dell’opposizione, in carcere dal 2011, il trasferimento in Germania.
Le leggi bocciate erano considerate necessarie per la firma del trattato di libero scambio tra l’Ucraina e l’Unione europea. Un accordo che rappresenterebbe una decisiva svolta verso l’occidente e un allontanamento dalla pesante influenza russa. La firma per il trattato è in calendario per il 28 novembre, durante il vertice di Vilnius, in Lituania.
Secondo la Bbc, la Russia avrebbe fatto pressioni sull’Ucraina affinché non firmasse il disegno di legge, e mettendone quindi a rischio i rapporti con l’Europa.
Julija Timošenko, dopo un processo considerato un atto di persecuzione politica, è stata condannata nel 2011 a sette anni di carcere per abuso d’ufficio. Da allora le manifestazioni per chiederne la liberazione si susseguono senza sosta. A far aumentare la tensione anche l’arresto del suo avvocato, Serhy Vlasenko, l’11 novembre. L’uomo è stato accusato di violenze domestiche.
Aurora Circià







Lascia un commento