Mentre il futuro dell’IMU sembra ancora incerto, al contrario, Letta sembra sicuro del “fatto suo”.
«La decisione di cancellare la prima e la seconda rata dell’Imu per il 2013 – queste la parole dello stesso al termine del Cdm – è già stata assunta, e non si torna indietro. Cosa diversa è quanto ha sostenuto il ministro Saccomanni, peraltro ripetendo quanto anche io ho più volte affermato: la copertura per eliminare questa tassa è onerosa e difficile, ma ci stiamo lavorando».
Come al solito il problema è quindi uno ed uno solo: la copertura finanziaria.
Per la cancellazione della seconda rata servirebbero “appena” 2,4 miliardi di euro, o “appena” 2 miliardi se si decidesse di non estendere l’esenzione a terreni e fabbricati agricoli.
Varie soluzioni già circolano: innalzare la percentuale dell’acconto IRES che le imprese dovranno pagare a novembre; aumentare l’aliquota fiscale sulle rendite finanziare, dall’attuale 20 al 22%; utilizzare i proventi delle dismissioni immobiliari.
Il tempo per prendere una decisione definitiva è comunque molto breve e vede impegnati tutte le forze politiche.
Bisogna ribadire come l’abolizione dell’IMU non sia solo una “questione” finanziaria, economica, ma soprattutto una questione da risvolti politici fondamentali: infatti, come sottolinea il ministro del Pdl Maurizio Lupi «L’abolizione dlel’Imu? Noi non ne abbiamo mai dubitato, LA COSA PEGGIORE PER QUALSIASI GOVERNO È DI DIRE FORMALMENTE CHE UN PROVVEDIMENTO SI FARÀ E POI NON FARLO, PERCHÉ QUESTO CREA DISAFFEZIONE».
Angela Scalisi







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