“Il fatto non sussiste”: ecco la decisione della terza sezione della Corte d’Appello di Milano, che assolve l’ex governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, e altre 12 persone dal reato di aggiotaggio alla fine del secondo processo di appello sulla tentata scalata di Unipol a Bnl del 2005.
Revocate anche le sanzioni pecuniarie a Unipol, Banca popolare dell’Emilia Romagna e Hopa e la provvisionale di 15 milioni di euro in favore della parte civile Banco di Bilbao, che è stata condannata a pagare le spese processuali.
Nella sua requisitoria finale, il 30 ottobre scorso, il sostituto procuratore generale di Milano, Felice Isnardi, aveva chiesto ai giudici della terza corte d’Appello penale di dichiarare la prescrizione del reato di aggiotaggio contestato, affermando, tuttavia, la responsabilità degli imputati, ai fini dei risarcimenti e delle sanzioni pecuniarie inflitte alle società.
Già il 30 maggio 2012, al termine del primo processo in appello, gli imputati erano stati assolti dall’accusa di aggiotaggio (inflitta in primo grado), mentre era stata confermata solo la condanna per insider trading a Consorte e Sacchetti (rispettivamente ad un anno e sette mesi e a un anno e sei mesi di carcere). Erano state, altresì, annullate la provvisionale di 15 milioni di euro riconosciuta alla parte di civile, Banco di Bilbao, la multa da 720mila euro per Unipol e quelle per Bper e Hopa. La Corte di Cassazione, il 7 dicembre 2012, aveva però cassato con rinvio tale sentenza.
La recentissima sentenza, dunque, non è stata altro che la riconferma di una vittoria già preannunciata per gli imputati che, per l’appunto, hanno goduto anche in questa dell’ennesima assoluzione.
Si è celebrato così un processo di appello bis, che ha avuto lo stesso esito del primo, ovvero l’assoluzione degli imputati, con “l’aggravante” che il reato di aggiotaggio loro contestato era già caduto in prescrizione il 19 dicembre 2012.
Angela Scalisi







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