Non tutti hanno il fisico dei Rolling Stones e non tutti hanno stretto un patto col diavolo per possedere un tono muscolare eterno (la cosa in quest’ultimi due casi coincide probabilmente), per questo motivo gli studiosi da sempre ricercano il segreto dell’eterna giovinezza. Potremmo dire che un passo è stato da poco effettuato nella giusta direzione alla Harvard Medical School dove il meccanismo che conduce all’invecchiamento muscolare è stato invertito nei topi da laboratorio.
Come si capisce dallo studio, pubblicato sulla rivista Cell, il processo d’invecchiamento preso in considerazione è incentrato sulla vita dei muscoli, non si intende quindi trovare il segreto della vita eterna. La sostanza somministrata alle cavie pare spingere la scienza verso una impensabile rivoluzione. I topi hanno impiegato pochissimo tempo a tornare in uno stato fisico più giovane, dopo una settimana di cura le cavie di due anni hanno ripreso il vigore fisico di quindici mesi prima.
La ricerca ha riguardato in particolar modo i mitocondri, ovvero quei particolari elementi cellulari nei quali viene prodotta l’energia per le normali funzioni vitali. Come inizia l’invecchiamento? Quando giunge il momento in cui il nucleo non comunica più coi mitocondri si ha il decadimento o, appunto, invecchiamento. Il segreto sta tutto nella molecola Nad indispensabile, con il suo lavoro, alla comunicazione nucleo-mitocondrio; le sostanze iniettate bloccano il processo di deterioramento e permettono il ringiovanimento. Sembra semplice, ma ovviamente non lo è.
Si punta alla produzione di un medicinale che possa tenere in vita i muscoli umani in età senile ma in ogni caso la scoperta ha sorpreso gli stessi scienziati della Harvard Medical School; Ana Gomes ha dichiarato: ”non potremo arrivare a una vera e propria ‘cura’ complessiva per combattere l’invecchiamento. Si può trovare una soluzione per questo aspetto specifico, ma va ricordato che l’invecchiamento dipende da diversi fattori. Non si può intervenire invertendo i processi legati ai telomeri o al fatto che con il passare del tempo il Dna si invecchia”.
L’obiettivo prossimo è senza dubbio la sperimentazione clinica perché un giorno si possa somministrare una cura alle persone in età avanzata ma ancora in uno stato di saluto ottimale.
Paolo Licciardello







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