Su iniziativa di Italcementi Group, l’ArcVision prize è un premio internazionale che punta a valorizzare la figura femminile nello scenario dell’architettura mondiale. Dopo il successo riscontrato per quest’ iniziativa, l’affermata azienda produttrice di materiali da costruzione ha presentato , lo scorso venerdì, l’edizione del 2014 alla Triennale di Milano. Tra le 23 progettiste partecipanti, provenienti da 16 diversi paesi, verrà premiata colei che si sarà distinta con opere significative nel campo di costruzioni residenziali e civili che abbiano attenzionato la cultura, l’educazione ed il sociale. È sempre più fondamentale,infatti, puntare al miglioramento qualitativo delle nostre città riuscendo a coniugare funzionalità, tecnologia e sostenibilità. Lo scorso anno vinse la brasiliana Carla Juaçaba (classe 1976); guadagnando, oltre il premio in denaro di 50.000 euro, anche la possibilità di partecipare a un workshop di ricerca di due settimane presso il nuovo centro di ricerca di Bergamo, realizzato su progetto di Richard Meier. E così come per l’anno scorso, anche quest’anno la giuria sarà anch’essa tutta al femminile. Composta da professioniste in ambito architettonico o socio-economico, quali: Shaikha Al Maskari (membro del Consiglio Direttivo dell’Arab International Women’s Forum-AIWF), Suhasini Maniratnam (attrice, produttrice e scrittrice indiana fortemente impegnata nel sociale), Louisa Hutton (socia fondatrice dello studio d’architettura Sauerbruch Hutton), Vera Baboun (Sindaco di Betlemme), Odile Decq (titolare dello studio Odile Decq), Kazuyo Sejima (titolare con Ryue Nishizawa dello studio d’architettura SANAA), Martha Thorne (direttore Pritzker Prize), Elena Zambon (presidente di Zambon Spa), Samia Nkrumah (presidente del Centro Panafricano Kwame Nkrumah) e Benedetta Tagliabue (socia fondatrice con Enric Miralles dello studio d’architettura EMBT).
“È interessante vedere cosa stanno facendo le donne in architettura – ha affermato la giurata Benedetta Tagliabue – perché ancora non sappiamo se noi donne siamo capaci di fare un’architettura leggermente diversa, più sensibile, e se siamo in grado di dirigere uno studio di architettura alla nostra maniera. Nella passata edizione abbiamo assegnato la vittoria a Carla Juaçaba, architetto di cui abbiamo apprezzato l’intelligenza progettuale e l’ecosostenibilità, che per noi architetti non dovrebbe essere un tema del futuro ma un tema attuale. Sono molto curiosa di vedere i progetti e i lavori delle candidate di questa nuova edizione.“
I risultati della competizione saranno annunciati con una conferenza stampa presso i.lab, il centro ricerca e innovazione di Italcementi Group a Bergamo, la sera del 7 marzo 2014 per poi essere resi pubblici giorno 8 marzo; simbolicamente in concomitanza con la Giornata Internazionale della Donna.
Inoltre quest’anno Italcementi celebra il suo centocinquantesimo anniversario, e per festeggiare quel fatidico 8 febbraio del 1964 che vide la prima cottura del loro cemento idraulico, è stato aggiunto all’ArcVision un premio speciale. Nel 2014, infatti, ricade anche il centenario della nascita della progettista Lina Bo Bardi, in onore del quale verrà assegnato questo nuovo premio. Nel corso della conferenza di presentazione, Stefano Casciani (direttore scientifico di ArcVision Prize Woman and Architecture), ha affermato: “ Il premio speciale Lina Bo Bardi rappresenta un riconoscimento a tutte le progettiste che nell’epoca della modernità hanno lottato e lottano per l’affermazione del ruolo paritario della donna nell’impegno civile e nello sviluppo di una cultura del progetto egualitaria, progressista e solidale. Lina Bo Bardi è internazionalmente riconosciuta come un’autentica figura di culto nella storia di questa lotta, con il suo contributo allo sviluppo di architetture profondamente moderne per implicazioni sociali, ingegnosità e vocazione educativa”.
Per poter maggiormente approfondire la tematica, inoltre, è stata creata anche una piattaforma (http://www.arcvision.org/) che ci permette di ripercorrere la lunga storia di sperimentazione del cemento, e visionare alcuni tra i più innovativi e riusciti progetti realizzati come, per citarne qualcuno, il Mose di Venezia o il MAXXI di Roma.
Valeria Rita Torrisi







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