Un americano su quattro nel XXI secolo non sa che la Terra gira intorno al Sole


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Capita, a volte, in questo crogiolo di studi e di somministrazione di test, che i risultati ci stupiscano oltremodo. La National Science Foundation, l’agenzia governativa per la ricerca e l’educazione, ha somministrato, appunto, un sondaggio che presentava domande riguardanti la fisica, la biologia e le scienze in generale e ne ha pubblicato le conclusioni. Per la precisione le domande erano nove e gli statunitensi che hanno risposto sono stati circa 2.200 (a mio avviso un campione piuttosto risicato, ma se sta bene a loro …); è stata raggiunta la sufficienza? Fortunatamente si. Con una scala da uno a dieci, la media ha restituito un numero di risposte corrette pari a 6,5, qualcosa però ha destato clamore: un americano su quattro, circa il 26% degli esaminati, non sa che il pianeta in cui vive gira, ormai da miliardi di anni, intorno al Sole.

Come se ciò non bastasse, spicca dalla lettura dei risultati un altro dato non meno importante, quasi la metà delle persone che hanno risposto alle domande proposte non è a conoscenza del fatto che l’essere umano è il frutto dell’evoluzione di altre specie animali del passato. Per la folla di scienziati seduti ad ascoltare quali frutti ha colto tale statistica, durante il meeting avvenuto a Chicago organizzato dall’American Association for the Advancement of Science, immaginiamo quali brividi di freddo abbia provocato questa “gocciolina di sudore” che la gravità ha fatto scorrere lungo i loro dorsali!

Compito della National Science Foundation è anche quello di consegnare al Congresso e al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, un rapporto in cui si elencano tutti i risultati della ricerca accompagnati da valutazioni che dovrebbero, in qualche modo, indirizzare la politica statunitense per tutto ciò che riguarda la ricerca scientifica. Verrà segnalato che il 90% degli intervistati è convinto che i benefici derivanti dalla ricerca scientifica siano maggiori dei problemi che ne potrebbero derivare; inoltre si affermerà che le conoscenze e le scoperte in campo medico sono quelle più apprezzate e che, in definitiva, un americano su tre vorrebbe che la ricerca scientifica fosse sostenuta con maggiori finanziamenti.

La conclusione ci sembra azzeccata, ma il paese che punta da sempre ad avere le migliori università a livello mondiale non dovrebbe anche preoccuparsi dell’istruzione generale, a tutti i livelli, dei suoi cittadini? E cosa pensa, invece, il governo italiano della nostra situazione?

 

Paolo Licciardello

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