Fu in occasione dell’Expo 1900 che venne aperta la prima linea; allora era conosciuta come Chemin de Fer Métropolitain, ma nel tempo si diramò sempre più nel territorio parigino, divenne Métropolitain ed infine abbreviata a Métro si è estesa fino a raggiungere la banlieue: la metropolitana della capitale francese. Attualmente consta di 16 linee perlopiù sotterranee e di 303 stazioni; ma con il passare del tempo e l’evoluzione tecnologica, diverse sono le stazioni rimaste in disuso e pertanto abbandonate. Alcune, in realtà, non furono mai utilizzate, altre furono chiuse dopo la seconda guerra mondiale e l’occupazione nazista. Sette di queste (Arsenal, Haxo, Champ-de-Mars, Porte-Molitor, Porte-des-Lilas, Croix-Rouge e Saint-Martin) però ora si animano di nuova vita; sebbene ancora solo nei progetti del giovane architetto Manal Rachidi e dell’urbanista Nicolas Laisné guidati dall’innovativa idea di Nathalie Kosciusko-Morizet. La candidata a sindaco di Parigi per il partito conservatore Ump di Sarkozy, ha infatti pubblicato nel suo sito internet ed inserito nel suo programma elettorale questa iniziativa di recupero delle stazioni fantasma.
L’intento è quello di riacquisire questi spazi del sottosuolo e rivalutarli dando loro nuova funzione sportiva e/o artistica.
Tra le idee più riuscite;il ristorante, la piscina, la discoteca ed il teatro scenografico sono gli scenari maggiormente accreditati per riportare alla luce questi luoghi.
Se venisse eletta, NKM (come viene soprannominata Nathalie Kosciusko-Morizet dai suoi elettori) ha promesso di attivare una piattaforma online per raccogliere le varie proposte che, verificate la validità urbanistica e architettonica, verranno selezionate e valutate da una commissione.
E sono già diversi i paesi che stanno guardando al riuso di questi luoghi. In Svezia, uno studio di design porta avanti una proposta di trasformazione degli spazi inutilizzati del ponte Tranebergbron di Stoccolma, per realizzare una galleria d’arte e un cinema all’aperto. D’oltre oceano giungono, invece, le testimonianze della grande mela, New York, che forte del riuscito progetto della High Line, ora auspica al recupero dell’area dell’ex Williamsburg Bridge Trolley Terminal. Questa fu abbandonata nel 1948, ed ora la si vuol trasformare in un “underground park” grazie al progetto Lowline.
Valeria Rita Torrisi










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