E’ possibile cancellare i ricordi?


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Di fronte alla possibilità di riuscita dell’esperimento della cancellazione della memoria sembra di trovarsi catapultati nella fantascientifica storia di Clementine e Joel che, dopo due anni d’amore complicato, decidono di ricorrere a tale trattamento per non soffrire a causa della separazione e (ancor di più) dei loro ricordi. “Che film!” abbiamo pensato nel 2004 guardando “Eternal Sunshine of the Spotless Mind” (“Se mi lasci ti cancello”) e magari fantasticando su chissà come sarebbe potuta cambiare la nostra vita…se solo i servizi di Lacuna fossero stati reali.

Quello che non sapevamo era che invece sin dalla metà del ‘900 gli scienziati hanno lavorato all’oscuro meccanismo che regola la nostra memoria. Senza i primordiali esperimenti sui ratti del ricercatore Donald Lewis, che proponeva la scarica elettrica per rimuovere il ricordo della paura negli animali addestrati tramite il suono, o senza il contributo del neuroscienziato Karim Nader, il quale dimostrava che i vecchi ricordi nelle cavie di laboratorio potevano essere rimossi utilizzando un farmaco da iniettare quando veniva attivato il ricordo nell’animale, oggi Marjin Kroes della Radboud Universiteit Nijmegen (Paesi Bassi)  non avrebbe potuto approdare al suo recente e promettente studio. 

Con il suo gruppo di ricerca Kroes ha sviluppato un sistema per rimuovere i ricordi spiacevoli dalla memoria di alcuni pazienti, utilizzando l’elettroshock. Lo studio, pubblicato su Nature Neuroscience, ha coinvolto 39 persone affette da forte depressione e già sottoposte a cicli di elettroshock che, nonostante non sia una pratica ben vista dall’opinione pubblica, è attualmente utilizzato per trattare i casi molto gravi di depressione per i pazienti che non rispondono a tutte le altre terapie e viene eseguito sotto anestesia totale, dopo la somministrazione di farmaci per rilassare i muscoli (in modo da evitare che le contrazioni dovute alle scosse elettriche possano causare danni muscolari). Per scoprire se l’elettroshock fosse in grado di  rimuovere i ricordi negativi dalla memoria è stato preparato un semplice test: ai pazienti sono state mostrate due serie di diapositive legate a due storie differenti e a una settimana di distanza sono state mostrate le prime diapositive tratte da una storia o dall’altra, in modo da richiamare i ricordi relativi nelle menti dei pazienti; pochi minuti dopo, alcuni partecipanti sono stati sottoposti all’elettroshock e dopo il trattamento hanno poi dovuto rispondere, insieme alle persone non trattate, a un test a risposta chiusa con quattro opzioni sulle due storie. Il risultato è stato che i pazienti non sottoposti a elettroshock hanno risposto correttamente a circa metà delle domande sulla storia richiamata dalle diapositive, mentre solo al 40% delle domande sulla storia di cui non avevano più sentito parlare; i pazienti dell’elettroshock hanno invece confermato di non avere praticamente alcun ricordo sulla storia ricordata con le diapositive rispondendo correttamente solo al 25% delle domande del test (lo stesso risultato che si sarebbe potuto ottenere rispondendo a caso) dimostrando di ricordare meglio la storia di cui non avevano più sentito parlare e il cui ricordo non era quindi riaffiorato poco prima dell’elettroshock.

I passi avanti di Kroes e il successo dei suoi esperimenti tuttavia non sono ancora maturi per poter parlare di vere e proprie terapie poichè non risulta chiaro ancora se questo sistema possa essere applicato anche a ricordi più remoti e ben radicati nella memoria. Nonostante ciò, il lavoro del suo gruppo di ricerca si espanderà verso una serie di test clinici dove lo scopo degli esperimenti verterà sulla rimozione di ricordi traumatici dei pazienti che soffrono di disturbo post traumatico da stress.

                                                                                                                                                                                                       

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    (FONTE: IL POST)

Eleonora Mirabile

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