Il regista, premio Oscar, de “La Grande Bellezza” diventa cittadino onorario di Roma


Oscar award winner for best Foreign film "The great beauty", Italian director Paolo Sorrentino (L) poses with an honorary trophy, a statue of the wolf, symbol of Rome, next to the Mayor of Rome Ignazio Marino during the ceremony of conferment of honorary citizenship, on March 14, 2014 at the Campidoglio in Rome. AFP PHOTO / ANDREAS SOLARO
Oscar award winner for best Foreign film “The great beauty”, Italian director Paolo Sorrentino (L) poses with an honorary trophy, a statue of the wolf, symbol of Rome, next to the Mayor of Rome Ignazio Marino during the ceremony of conferment of honorary citizenship, on March 14, 2014 at the Campidoglio in Rome. AFP PHOTO / ANDREAS SOLARO

Paolo Sorrentino stamane si è svegliato più romano del solito.

Dopo l’adozione figurativa della maestosa città di Roma, grazie all’enorme successo del film La Grande Bellezza, interamente girato fra le vie della capitale italiana, il regista premio Oscar ha ricevuto ieri dal sindaco Ignazio Marino la cittadinanza onoraria, la pergamena e la lupa di bronzo.

«L’Oscar a Sorrentino inorgoglisce Roma e l’intero Paese – ha detto il sindaco di Roma durante la cerimonia – Nel mio cuore non avevo dubbi: sapevo che Sorrentino sarebbe tornato in Italia con l’Oscar. Roma è felice di consegnargli la pergamena e la Lupa Capitolina in Campidoglio. Sorrentino non è nato a Roma, ma ne ha parlato con l’amore di chi è nato e cresciuto in questa città, per questo gli siamo grati»

Un grande orgoglio per l’Italia, che nonostante venga raccontata e palesata in maniera nichilista da Jep Gambardella, non riesce ad essere esente dal fascino che esercita incondizionatamente.

Roma, città eterna, fotografata nei suoi paradossi concettuali e nella sua bellezza eterna ed imprescindibile.

Durante la cerimonia Paolo Sorrentino ha ironizzato affermando: «Ieri ho commesso l’errore di farmi mandare la lista di chi ha ricevuto la cittadinanza prima di me: si va da Alessandro Manzoni a Guglielmo Marconi, Franklin Delano Roosevelt, Rita Levi Montalcini fino al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E allora mi è venuto in mente il titolo di un libro di Bruce Chatwin che non ho letto: “Che ci faccio qui?».   

Roma, caput mundi, inorgoglita per il suo esser tornata sotto i riflettori, approfitta del momento di auge cinematografico e propone degli itinerari turistici per scoprire i luoghi segreti, ed incantevoli, del film.

Questi percorsi, realizzati in collaborazione con l’Assessorato capitolino alla Cultura, verranno articolati grazie ai testi dello storico dell’arte e scrittore Costantino D’Orazio autore del libro “La Roma Segreta del film La Grande Bellezza”, edito da Sperling & Kupfer, che ha gentilmente concesso alle istituzioni, la descrizione accurata dei palazzi privati, dei giardini nascosti, delle chiese e degli scorci inediti ripresi dalla cinepresa.

pietro

Per sentirsi parte della Grande Bellezza romana e per rendersi conto di essere destinati alla sensibilità basterà guardare attraverso il buco della serratura del cancello del Priorato dei Cavalieri di Malta e pensare alle metafore poetiche impresse su pellicola ad opera del genio creativo di  Paolo Sorrentino.

Alessia Aleo

[fonte: Comune.Roma]

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