![Nico Rosberg, 27 anni, 4 vittorie in F.1. Epa [Ph: gazzetta.it]](https://acicastelloinforma.com/wp-content/uploads/2014/03/54f787613e8edfe410d252aa2a0f798a-009-kuif-u80244828218pab-620x349gazzetta-web_articolo.jpg?w=736&h=413)
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Dopo un venerdì ed un sabato dai risultati clamorosi sui circuiti di Formula 1 era quasi prevedibile un ordine d’arrivo del genere.
Infatti, la vittoria australiana è firmata, prepotentemente, Mercedes grazie alla maestria del giovanissimo Nico Rosberg, degno erede di Keke. A seguirlo, la punta di diamante Red Bull Daniel Ricciardo secondo all’arrivo.
McLaren contenta solo al 50%, Hamilton dopo aver conquistato la pole parte a singhiozzo e si deve ritirare durante la gara per via di problemi tecnici.
Stessa sorte per la Red Bull guidata da Vettel che si vede costretta ad uscire dalla competizione a causa di problemi elettrici.
Il colpo di scena a Melbourne accade a motori spenti: la direzione gara squalifica Daniel Ricciardo per un eccessivo consumo di carburante, sovvertendo in questa maniera i risultati finali, vedremo quindi Jenson Button salire sul podio, Alonso 4° e Raikkonen 7°.
Tra le top team Red Bull e Mercedes, la scuderia di Maranello è l’unica che è riuscita a portare due macchine in fondo, quindi l’affidabilità della macchine c’è, anche se i tifosi del cavallino si aspettano, pretenziosamente e giustamente, molto di più.
McLaren invece sembra rinata; oltre ad un buon terzo posto ottenuto da Kevin Magnussen vede anche il quarto dell’ormai impressionabile britannico Jenson Button.

A fine gara Magnussen: «Speriamo di continuare su questa strada. Non vi è alcuna garanzia che saremo veloci anche in Malesia, un circuito completamente diverso da questo. Quindi a me stesso dico di rimanere con i piedi per terra». [fonte: motori.fanpage]
Adesso per avere le imparziali conferme di tutte le primarie aspettative automobilistiche e le osservazioni tecniche venute fuori durante l’iter, c’è solo da aspettare, in maniera trepidante, il 30 marzo con il Gran Premio di Malesia sul circuito di Sepang e continuare a tifare per la “propria macchina”.
Chiara Vittorio






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