L’Amministrazione Comunale di Aci Castello valuterà attentamente le istanze palesate stamattina, nel corso di un incontro in Municipio, del Comitato Difesa delle Aci per valutare ipotesi diverse da quelle contenute nella legge appena approvata dalla Regione Siciliana sulle Città Metropolitane. La folta delegazione del Comitato, guidata dal presidente, Avv. Nando Gambino, ha sottolineato come l’eventuale fuoriuscita dall’Area Metropolitana di Catania sia essenziale per i Comuni più piccoli del capoluogo etneo che, viceversa, sarebbero fagocitati da Catania. “Aci Castello è un emblema per tutto il territorio delle Aci come testimoniato anche dall’effige di Castello Normanno e Faraglioni presenti su quasi tutti i gonfaloni dei Comuni circostanti –ha ribadito orgogliosamente l’Avv. Gambino– che, se assemblati a Catania, perderebbero la loro importate autonomia. In particolare, Aci Castello potrebbe essere ridimensionato a semplice prolungamento della costa catanese. Per questi motivi, ritengo che debbano essere superate eventuali titubanze con l’adesione anche di Aci Castello ad un libero consorzio delle Aci con possibilità di almeno tre opzioni geografiche, abbracciando cioè o il territorio specifico delle Aci (allargato a Valverde, Pedara, Zafferana, Trecastagni etc.), o una fascia che dalla Scogliera si estenda sino alla zona pedemontana o, ancora, che coinvolga i Comuni ricadenti nella Diocesi di Acireale”.
Il Sindaco castellese, Filippo Drago, fatto tesoro delle utilissime riflessioni palesate dal Comitato Difesa delle Aci, si è riservato di dare un’adesione o meno all’iniziativa dopo aver consultato -nel breve- gli altri componenti dell’Amministrazione Comunale. “Purtroppo ci troviamo di fronte ad una legge (quella dell’abolizione delle Provincie e susseguente realizzazione dei Consorzi) emanata frettolosamente –ha sottolineato Drago– e prima di optare, credo sia opportuna un’azione di confronto. Aci Castello, infatti, è collegato proficuamente con alcuni Comuni viciniori e bisognerà valutare bene la situazione complessiva. Pensate, ad esempio, alla sinergica collaborazione con Acireale per quel che riguarda il Distretto Socio Sanitario, con Acicatena per le problematiche relative agli interventi di risanamento della Collina di Vampolieri, con Catania per i trasporti pubblici e la complessa vicenda legata alla realizzazione del Collettore fognario…solo per fare qualche esempio. Non nascondo –ha aggiunto il Sindaco castellese– che la preoccupazione di un annientamento di Aci Castello nel contesto dell’Area Metropolitana di Catania…è concreto perché diventare solo un quartiere periferico del capoluogo etneo sarebbe per noi oltremodo penalizzante. Quindi, valuteremo attentamente la situazione con successivo pronunciamento del Consiglio Comunale”.







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