Letteralmente “torta in tazza”, il cupcake nasce negli Stati Uniti nel XIX secolo come tortina cotta per l’appunto in una tazza (prima ancora dell’invenzione degli appositi stampi). Tra i soggetti più gettonati dal foodporn, le mini torte, buone da mangiare e ancora di più da contemplare, hanno dato il via ad un’autentica mania che impazza in tutto il mondo.
L’ultima evoluzione della cupcake-mania trae spunto dai bancomat: al posto dei soldi, cupcakes. Per la modica cifra di 4 dollari e 25 centesimi è possibile gustare un cupcake cucinato in mattinata, dai gusti più variegati. Il primo distributore automatico di dolcetti freschi di giornata inaugurato il 25 marzo a Manhattan, sposando in pieno lo stile di vita frenetico newyorkese, ha subito riscosso un successo strepitoso.
La nuova proposta della casa dolciaria Sprinkles, , sembra essere davvero un’intuizione vincente tanto che sono già in programma ben tre prossime installazioni di cupcake-bancomat nell’Upper West Side, Midtown e Downtown.
La modalità d’acquisto è la seguente: si passa la carta di credito, si sceglie il dolce e si ritira la confezione. Facile e veloce: tre step a cui New York non sa più rinunciare.
Eleonora Mirabile








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