Né uomo, né donna: in Australia il primo caso legale di genere neutro


Al bando le etichette. Anche quando si tratta di definire il sesso di una persona. In Australia Norrie May Welby ha ottenuto di poter scrivere sul suo documento “genere non specificato”. D’ora in avanti non dovrà più scegliere se essere un uomo o una donna sui documenti.

Una lunga battaglia vinta quella di Norrie, scozzese emigrata in Australia che ha combattuto per 53 anni. Prima contro il proprio corpo maschile, trasformato chirurgicamente più di vent’anni fa, diventando a tutti gli effetti una donna. Poi contro la sua nuova identità femminile, che avrebbe dovuto ottenere per mezzo degli ormoni e di ulteriori interventi. Dopo due anni di cura ormonale, però, ha deciso di interrompere la trasformazione fisica verso un corpo maschile, riappropiandosi della sua identità di donna-maschiaccio, come ama definirsi.

La battaglia più dura l’ha dovuto affrontare contro le discriminazioni, che per tutta la vita le hanno procurato esaurimenti nervosi e depressioni. E contro il concetto stesso di genere, inapplicabile nel suo caso: secondo i medici, infatti, è un ermafrodita psicologico.

Il lungo cammino per essere riconosciuta legalmente come “neutro” era iniziato nel 1991, con la fondazione di una lobby accreditata presso il parlamento. Dopo anni di campagne, la decisione di cambiare genere sul documento. L’inizio nel 2010 di una disputa legale con lo stato australiano, e oggi la vittoria: stabilendo un precedente storico, infatti, l’Australia riconosce per Norrie May Welby il “genere non specificato”.

Una vera sorpresa per Norrie: “Sono meravigliato di essere il primo a richiedere questo. Davvero è un’esigenza che nessun altro ha mai avuto? Ma di certo non sarò l’ultimo”.

 

Aurora Circià

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