Fecondazione assistita: il divieto di fecondazione eterologa è incostituzionale


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Cade uno degli ultimi paletti stabiliti dalla legge 40 sulla procreazione assistita. La Corte Costituzionale ha, infatti, stabilito che il divieto di fecondazione eterologa è incostituzionale, dichiarando l’illegittimità della norme (artt. 4, co. 3, 9, co. 1 e 3 e 12, co. 1) che vietavano il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta.

La questione era stata sollevata da i tribunali di Milano, Catania e Firenze su ricorso di tre coppie, impossibilitate a seguire l’unica strada che si prospettava per loro, come del resto per tutte le altre migliaia di coppie, ossia andare all’estero per avere un figlio.

Dopo aver già affrontato la questione della conservazione degli embrioni, della diagnosi preimpianto e del numero di embrioni da impiantare nell’utero materno, la Corte era stata questa volta stata chiamata a giudicare la legittimità costituzionale di una delle norme fondanti la legge 40.

Bocciati, dunque, gli articoli che, nei casi di ricorso alla vietata fecondazione eterologa, vietavano rispettivamente il disconoscimento della paternità e stabilivano che il donatore di gameti non acquisiva alcuna relazione giuridica parentale con il nato, quindi non aveva né obblighi né diritti verso il bambino. Abrogata anche la sanzione amministrativa prevista dall’articolo 12, co.1 , che puniva per l’appunto con una sanzione amministrativa da 300mila a 600mila euro “chiunque a qualsiasi titolo utilizza a fini procreativi gameti di soggetti estranei alla coppia richiedente”.

Le reazioni positive dei legali delle tre coppie “fautori” della vicenda giudiziaria non si sono fatte attendere.”La sentenza di oggi – commentano  gli avvocati Filomena Gallo e Gianni Baldini, legali del procedimento di Firenze – che ha cancellato il divieto di eterologa ha valore di legge e non è oppugnabile. Da oggi non potrà mai più essere emanata dal Parlamento una legge che prevede il divieto di fecondazione di tipo eterologa”.

“Dopo la sentenza della Corte Costituzionale sull’eterologa è ancora più evidente che la Legge 40 fa acqua da tutte le parti e che quindi va riscritta –  ha detto l’avvocato delle coppie di Catania e Milano, Maria Paola Costantini- Sono molto contenta e sinceramente ci aspettavamo questo risultato”. Ora, rilevano i due legali del procedimento fiorentino, “sia i centri pubblici che quelli privati dovranno eseguire tecniche di fecondazione con donazione di ovociti e spermatozoi esterni alla coppia. Come prima del 2004, anno di emanazione della legge 40, sarà lecita l’ovodonazione, mentre qualsiasi uomo fertile potrà donare il proprio seme. E’ bene chiarire che non c’è alcun rischio di commercializzazione di gameti”.

Anche il Governo ha detto la “sua”: “Sulla questione è necessaria una condivisione con il Parlamento”, è stato il commento del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. “Sono questioni che non si può pensare di regolare con un atto di tipo amministrativo, ma necessitano una condivisione più ampia, di tipo parlamentare. Alla luce delle motivazioni della Consulta – annuncia il ministro – al più presto comunicheremo la road map per l’attuazione della sentenza”.

Angela Scalisi

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