Avere il piacere di incontrare gli attori protagonisti del dramma La cura del Ponte, andato in scena in questi giorni a Catania, è stato un grande momento di dialogo e confronto ai microfoni di Acicastello Informa durante lo speciale Arte & Cultura andato in onda su http://www.acicastelloonline.it.
Prima dello spettacolo è stato illuminante parlare con Alex Caramma e Mario Sorbello che hanno offerto i loro punti di vista e i segreti della loro versatilità interpretativa, figlia di quella che possiamo definire la nostra migliore tradizione teatrale.
- Lo spettacolo, come gli altri in calendario presso la Sala Magma, è di altro livello, ma da cosa deriva la scelta di mettere in scena un testo tanto impegnato e impegnativo?
Mario Sorbello, regista ed attore: «Ciò che mi ha spinto ad impegnarmi nel realizzare questo spettacolo è la profondità dei testi di Mario Alessandro Paolelli, autore pluripremiato che ho avuto il piacere di conoscere solo tramite Internet. Mi colpì non solo la possibilità di conoscere e poter leggere l’intero copione teatrale tramite il Web, ma anche il fatto che il dramma La cura del Ponte non fosse mai stato portato in scena.»
- Perché secondo Lei non era mai stata messa in scena questa rappresentazione?
Sorbello: «Credo che l’approccio alla preparazione di questo spettacolo sia estremamente complicato, insita in questa rappresentazione vi è una difficoltà di discernere il ruolo del personaggio dalla persona. Il contenuto del copione poggia sul conflittuale rapporto genitore-figli, sulla tossicodipendenza, per tanto capisce la delicatezza dei temi. Io sono un genitore oltre ad essere un attore e affrontare questo tipo di esibizione così emozionante ed emozionale, in alcuni momenti diventa davvero difficile… Il trasporto emotivo diventa parte integrante della scena.»
- I due protagonisti sono il clochard Luigi e il giovane ragazzo …
Alex Caramma, attore: «Un incontro improvviso! Il giovane ragazzo dopo una serata di follie si ritrova nel giaciglio del Barbone, interpretato da Mario, a tirare le somme sulla sua vita: un rapporto conflittuale con la famiglia, quesiti esistenziali irrisolti e l’incapacità di scegliere cosa vuole fare realmente della sua vita. È difficile non lasciarsi trasportare dalle emozioni perché è un ragazzo come me, come te. Ho sentito da subito la parte come mia, ho trovato facile infatti memorizzare il testo e sentirmi “lui” sul palco .»
- Che reazione vi aspettate dall’osservatore al di là del proscenio?
Sorbello: «La volontà di scegliere la location di nicchia è già un voler preparare al grande impatto emotivo che riserva questo spettacolo. Chi va a vedere La cura del Ponte non si siede per divertirsi nel week end, ma per riflettere.»
Caramma: «Noi ci aspettiamo una risposta positiva dal pubblico, ovviamente sono tematiche abbastanza forti, perciò siamo consci della grande responsabilità che verte sulle nostre spalle.»
Sorbello: «Personalmente mi piacerebbe che lo spettacolo venisse visto da un genitore e da un figlio, spalla con spalla. Questo dramma di Paolelli è un grande spunto di riflessione sul sistema odierno. Infatti, parlando con l’autore abbiamo pensato persino di proporlo nelle Scuole Superiori, coinvolgere i ragazzi e i genitori, sarebbe un progetto di sensibilizzazione degno di nota.»
- Aprendo una piccola parentesi sul binomio persona/personaggi: come nasce la passione per il teatro per gli attori Caramma e Sorbello?
Caramma: «La mia passione per il teatro nasce da piccolo. Un giorno durante una gita alle elementari entrai al Teatro Musco e rimasi affascinato da quegli ambienti, fu lì che decisi che da grande sarei diventato un attore. Il teatro per me è amore. Ieri come oggi, e continuerò a fare l’attore. Spero che questo possa diventare, prima o poi, il mio “lavoro”. Ho ancora tanta strada da fare, ma sono pronto!»
Sorbello: «Io nasco attore per discendenza, mio padre era un barbiere ma recitava. Lui era un grande attore, me l’ha trasferito nel DNA. Ho cominciato a recitare a 7 anni, da piccolo solcavo il palcoscenico ma avevo paura, ero timido e non riuscivo nonostante conoscessi quegli ambienti come le mie tasche ad esibirmi serenamente, l’emozione era talmente tanta che l’ansia prendeva il sopravvento. Crescendo, maturando, sono riuscito a superare la mia paura del pubblico, anzi oggi mi esibisco per il pubblico: allo spettatore deve rimanere qualcosa dopo le spettacolo e io ci provo con tutto me stesso. Da giovane entrai alla scuola del Teatro Stabile, ma meraviglia delle meraviglie, mio padre mi indusse ad abbandonare questo tipo di studi poiché ero iscritto anche alla facoltà di giurisprudenza. Effettuai il gioco della torre facendo scivolare giù la mia passione. Fortunatamente con il passare degli anni, in maniera naturale, il ritorno al teatro è tornato ad essere parte della mia vita. Il teatro è la più grande forma di cultura immediata con il pubblico.»
- Quale è stata l’esperienza teatrale che vi ha offerto maggiore soddisfazione nel corso della vostra carriera?
Caramma: «Sicuramente il Barbiere di Siviglia al Teatro Massimo Bellini, regia di Dario Fo. Esperienza unica! Studio anche come Performer, importanti per me sono stati anche i Musical Romeo e Giulietta e Moulin Rouge. Importante anche l’esperienza Dance Attack a Roma per Rai Uno.»
Sorbello: «Due titoli mi hanno segnato nell’arco della mia vita da attore. Uno spettacolo durato 5 anni, il musical di Tony Cucchiara, Don Chisciotto di Girgenti e l’ Otello di Shakespeare. Uno spazio particolare è poi riservato allo spettacolo sul poeta di Bagheria, Ignazio Buttitta, scritto da me che metto in scena sopratutto nelle scuole, cercando di mettere in risalto la figura di questo poeta contemporaneo che ha tradotto in versi un intero secolo di storia sociale, politica, intellettuale della nostra Sicilia.»
Dopo il grande successo ottenuto presso la Sala Magma dello spettacolo drammatico La cura del Ponte, si rimane in trepidante attesa di conoscere le nuove date di scena.
A cura di Alessia Aleo e Giuliana Ventura
“La cura del ponte”
novità assoluta di Mario Alessandro Paolelli
con Alex Caramma e Mario Sorbello
Regia di Mario Sorbello
Scenografia di Franco Sardo
Luci e suoni di Paolo Scalia
Direttore di scena Orazio Indelicato
Foto di Salvo Nicotra/Sala Magma
Produzione Centro teatrale e culturale Magma, Coop. La Terra del sole, associazione culturale Terre forti , in collaborazione con C.G.S. Karol
Stagione teatrale 2013-2014









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