Lettera d’addio di Gabriel Garçia Marquez


La scomparsa di Gabriel Garçia Marquez lascia un grande vuoto nel mondo contemporaneo a discapito dell’illusione che anche i più grandi possano essere eterni.

Compianto in tutto il mondo, da Obama a Putin, lo scrittore colombiano premio Nobel si è spento all’età di 87 anni, dopo una lotta di dodici anni contro un tumore linfatico, pochi giorni dopo dal rientro in casa dal recente ricovero in ospedale causato da una grave polmonite.

‘Gabo’ è riuscito ad avvicinare milioni di persone alla letteratura grazie al suo lavoro: l’autore di “Cent’anni di solitudine”- romanzo chiave del realismo magico ibero-americano- non può quindi considerarsi soltanto un maestro di letteratura, Marquez è stato soprattutto maestro di vita attraverso le sue pagine.

Oggi, per omaggiare il grande uomo che fu e che sempre sarà, proponiamo un brano che rappresenta il suo testamento spirituale, una “Lettera d’addio”, composta prima di ritirarsi dalla vita pubblica a causa dei suoi problemi di salute, che si pone come un solenne monito a cui tutti dovrebbero sempre fare affidamento:

 1

 

Se solo per un istante Dio si dimenticasse che sono una marionetta di pezza e mi

regalasse un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto ciò che penso, ma in

definitiva penserei tutto ciò che dico. Darei valore alle cose, non per ciò che

valgono, ma per ciò che significano.

Dormirei poco, sognerei di più, capisco che per ogni minuto che chiudiamo gli

occhi, perdiamo sessanta secondi di luce.

Andrei quando gli altri si fermano, mi sveglierei mentre gli altri dormono.

Ascolterei mentre gli altri parlano, e come mi godrei un buon gelato al cioccolato!

Se Dio mi facesse dono di un pezzo di vita, vestirei semplicemente, mi butterei

disteso al sole, lasciando scoperto non solo il mio corpo, ma anche la mia anima.

Dio mio se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio, e aspetterei che il

sole uscisse. Dipingerei con un sogno di Van Gogh sulle stelle una poesia di

Benedetti, e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.

Annaffierei con le mie lacrime una rosa, per sentire il dolore delle sue spine, e con

le labbra la carnosa sensazione dei suoi petali…

Dio mio, se io avessi un pezzo di vita… Non lascerei passare un solo giorno senza

dire alla gente a cui voglio bene, che le voglio bene. Convincerei ogni uomo ed

ogni donna che essi sono i miei preferiti, e vivrei innamorato dell’amore.

Agli uomini dimostrerei quanto si sbagliano al pensare che smettono

d’innamorarsi quando invecchiano, senza sapere che invecchiano quando

smettono d’innamorarsi!

A un bambino darei le ali, ma lascerei che da solo imparasse a volare.

Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia, ma con l’oblio.

Tante cose ho imparato da voi uomini…

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza

sapere che la vera felicità risiede nel modo in cui saliamo la scarpata

Ho imparato che quando un bimbo appena nato stringe con il suo piccolo pugno,

per la prima volta, il dito del padre, lo racchiude per sempre.

Ho imparato che un uomo ha diritto a guardarne un altro dall’alto solo per

aiutarlo ad alzarsi.

 

Sono tante le cose che ho potuto apprendere da voi, ma in verità a molto non

avrebbero a servire, perché quando mi metterete dentro quella borsa,

infelicemente starò morendo.

Di sempre ciò che senti e fai ciò che pensi.

Se sapessi che oggi sarà l’ultimo giorno in cui ti vedrò dormire, ti abbraccerei

forte e pregherei il Signore affinché possa essere il guardiano della tua anima.

Se sapessi che questa è l’ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti

abbraccerei, ti bacerei, e ti richiamerei per dartene ancora.

Se sapessi che questa è l’ultima volta che ascolterò la tua voce, registrerei ogni

tua parola per poter riascoltarla una ed un’altra volta all’infinito.

Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti in cui ti vedo ti direi “ti amo” senza

assumere, scioccamente, che lo sai di già. Sempre c’è un domani e la vita ci da un’altra opportunità per fare bene le cose,

ma se sbaglio e oggi e tutto ciò che mi resta, mi piacerebbe dirti che ti voglio

bene, e che mai ti dimenticherò.

Il domani non è assicurato a nessuno, giovane o vecchio.

Oggi può essere l’ultimo giorno che vedi coloro che ami.

Perciò non aspettare più, fallo oggi, perché se il domani non dovesse mai arrivare,

sicuramente lamenterai il giorno che non hai preso tempo per un sorriso, un

abbraccio, un bacio, e che sarai stato troppo occupato per conceder loro un

ultimo desiderio.

Mantieni coloro che ami vicini a te, di loro all’orecchio quanto ne hai bisogno,

amali e trattali bene, prenditi tempo per dirgli “mi dispiace”, “perdonami”, “per

piacere”, “grazie”, e tutte le parole d’amore che conosci.

Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti.

Chiedi al Signore la forza e la saggezza per saperli esprimere; e dimostra ai tuoi

amici quanto t’importano.

 

Tutto il mondo si unisce attorno all’affermazione del presidente colombiano Santos nel ricordarlo: “i giganti non muoiono mai”.

Eleonora Mirabile

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