La commissione Giustizia della Camera ha dato il via libera alla proposta di legge sul divorzio breve: la Commissione, presieduta da Donatella Ferranti, ha terminato l’esame dei ventitre emendamenti presentati al testo base in materia di presupposti per la domanda di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, approvando la riduzione dei tempi da tre anni a 12 mesi in caso di contenzioso e fino a sei mesi in caso di separazione consensuale.
A differenza di quanto previsto dal testo originario, il decorrere del tempo non partirà dal deposito degli atti, ma dalla notifica (tale modifica è fondamentale nel caso di divorzio giudiziale) e ai fini della riduzione del termine non si terrà inoltre conto della presenza o meno di figli minori.
Per quanto attiene al regime economico scelto dai coniugi al momento delle nozze, viene previsto che la comunione dei beni si scioglierà nel momento in cui il magistrato autorizza i coniugi a vivere separati.
È stato anche previsto che la legge, una volta entrata in vigore, verrà applicata immediatamente anche ai procedimenti in corso (emendamento presentato da Sandra Zampa del Pd).
Molto soddisfatti appaiono i relatori della nuova legge, Luca D’Alessandro (Fi) e Alessandra Moretti (Pd): “Sono soddisfatto per questo traguardo – ha sottolineato D’Alessandro – frutto della mediazione tra varie parti politiche. Questo è un provvedimento infatti che non deve soggiacere a colori partitici”.
Ovviamente non si sa quando (ne come ne se) il testo sarà approvato. «Andrà in aula il 26 maggio e in commissione c’è stata una larghissima maggioranza agli emendamenti», riferisce la Ferranti, aggiungendo che «E’ un passo avanti di civiltà giuridica che ci riallinea agli altri paesi europei».
Angela Scalisi







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