Convertito in legge il d.l. 52/2014 sul superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari.
Dopo la prima proroga del 2012 e quella del 2013, la terza proroga, approvata dal Parlamento con 294 sì, 109 no e 3 astenuti, posticipa al 31 marzo 2015 la data ultima per la dismissione dei sei ex manicomi giudiziari presenti in Italia.
Entro il 31 marzo 2015 dovranno, dunque, essere dismesse le strutture di ricovero nei confronti dei soggetti condannati ad una pena, cui siano stati diagnosticati problemi psichici permanenti e che si trovino internati per il bisogno di cure di tipo continuativo.
Secondo la nuova legge, i magistrati dovranno immediatamente adottare misure alternative al confinamento negli ospedali psichiatrici giudiziari, fino al termine ultimo della loro chiusura definitiva, con eccezioni ammesse solo nei rarissimi casi di conclamata pericolosità sociale dell’individuo o nei casi in cui le cure non siano sufficienti a limitare il rischio per la comunità.
I ricoveri non potranno, comunque, durare più del massimo della pena edittale prevista per il reato commesso e la pericolosità sociale non potrà essere dichiarata solo perché la persona è emarginata.
Per non vanificare gli effetti “transitori” della nuova legge in vista del 31 marzo 2015, è prevista l’istituzione di una commissione ad hoc che dovrà, per l’appunto, monitorare le iniziative assunte per il superamento degli ospedali psichiatrici, con obbligo per i Ministeri della Salute e della Giustizia di presentare ogni 3 mesi una relazione al Parlamento, per aggiornarlo sullo stato della dismissione delle strutture ancora esistenti.
Le strutture oggi “messe sotto inchiesta” dovranno essere sostituite nei tempi previsti dalle cd. Rems, ossia residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, con l’intervento dei servizi sociali e psichiatrici del territorio e sulla base di programmi individualizzati messi a punto dalle regioni, con una ulteriore previsione/onere a carico delle stesse regioni: se queste ultime, infatti, non attueranno la norma nei tempi previsti, verranno commissariate da parte del governo.
Come ribadito efficacemente dal relatore del d.l., Edoardo Patriaca, “ È un passaggio che l’Italia attende dal 1978”.
Angela Scalisi







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