Quando l’inciviltà a Catania diventa una pagina facebook


Spesso attoniti ci troviamo a passeggiare per le vie della maestosa città di Catania. Non è lo stupore che fa spalancare gli occhi bensì il degrado di cui la città è vestita.

Catania nonostante il suo splendore è violentata dai soprusi di chi non riesce a vivere civilmente.  

Sporcizia, doppie file, parcheggiatori abusivi e borseggi sono all’ordine del giorno e il cittadino vive come in uno status di veglia catatonica, egli vive immerso in questa realtà pessima che potrebbe essere cambiata, concretamente, con delle piccole accortezze.

Sempre più persone spinte da un bisogno morale ed etico hanno cominciato a raccogliere segnalazioni, constatazioni per cercare di sensibilizzare chi invece ogni giorno vive nella regno dell’inciviltà.

I social media, la nuova frontiera della comunicazione, sono oggi uno strumento fondamentale, infatti  da meno di un anno su Facebook è nata la pagina “Inciviltà a Catania”, un vero e proprio bacino di utenti che insieme segnalano ciò che non va bene in città.

«Lo scopo di questa pagina e’ quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sui tanti problemi che affliggono la citta’ di Catania.La maggior parte di essi sono causati da noi cittadini, dalla macchina in doppia in fila alla sporcizia gettata per strada.Dobbiamo dire basta al degrado a cui siamo abituati, alle ingustizie, all’incivilta’, ai disservizi, all’immondizia, all’abusivismo di ogni genere, al pizzo in ogni sua forma e alla mancanza di rispetto che abbiamo verso il prossimo.Ben vengano i contributi di qualunque tipo, ammessi video e foto nel rispetto della privacy altrui.Dedicato a tutti quelli che amano Catania e vogliono migliorarla.»

Questa è la lineare e semplice descrizione che si può leggere sulla sua pagina.

Abbiamo avuto modo di contattare i gestori della pagina, degli odierni Batman internauti, che non propongono soluzioni ma offrono la possibilità di essere noi stessi la soluzione agli innumerevoli problemi di degrado.

Inciviltà a Catania non è una pagina di critica alla città, come spesso viene maldestramente etichettata, ma un paio di occhiali per cittadini troppo miopi e distratti che preferiscono celare l’evidenza, piuttosto che mettere a fuoco e “reagire”.

 

1)L’analisi delle interazioni nell’ambito social oggi ci porta ad attenzionare in maniera dettagliata il mondo che ci circonda. Da dove nasce l’esigenza di aprire una pagina Facebook di denuncia civica?

-I precursori di qualcosa di simile sono state Roma fa schifo e Lambrenedetto XVI. Entrambi denunciavano in modo diverso dei problemi, nel caso specifico Roma da un lato e il costo della vita dell’Italia dall’altro. A Catania ci sono delle problematiche che tutti conoscono e a cui tutti sono abituati. Facebook e la tecnologia li hanno solo digitalizzati.

2) Da subito “Inciviltà a Catania” ha avuto numerosi Likes e ha instaurato un rapporto diretto con i suoi lettori/fruitori, molti utenti infatti inviano foto e segnalazioni. Secondo voi il cittadino medio è stanco dei soprusi della società menefreghista a cui appartiene?

 – La pagina ha ricevuto molti likes, un successo inaspettato. È evidente che c’era una voglia latente di un “servizio” di denuncia. Il cittadino medio, come l’italiano medio del resto, è stanco di vedere degli atteggiamenti sbagliati e anacronistici. Oggi si legge di più, si viaggia di più e inevitabilmente ci si confronta col mondo. Da qui nasce un rifiuto verso le tante, troppe problematiche che denunciamo.

3) Dalla denuncia può nascere la sensibilizzazione verso il bene comune; ma spesso la vostra pagina è stata soggetta a latenti minacce. C’è ostilità nei vostri confronti da parte di chi “non vuole bene alla Città”? Ci potete raccontare qualche episodio?

– Alcuni utenti difendono a spada tratta la loro città e non la vogliono toccata. Per carità. Io e tanti altri amiamo Catania a modo nostro, vogliamo una città migliore e prima di fotografare il Liotro ci indigniamo per le cose che non funzionano. Se ce ne fregassimo non staremmo qui a lamentarci. Minacce? Qualcuna, qualche parola di troppo e insulti che sono stati arginati con un ban dalla pagina. Ultimamente un profilo fake (uno di quelli senza foto, senza amici e col nome falso) mi ha vivamente sconsigliato di continuare la battaglia contro i cavalli e le corse clandestine. A detta di questo buon samaritano anonimo, pare ci sia un hacker pagato che scoprirà chi c’è dietro la pagina per poi punirci.

FB: Inciviltà a Catania

4) Qual è secondo voi il problema più grande di Catania?

– La mentalità. Come detto in un post, molti concittadini non hanno avuto la possibilità di confrontarsi col mondo e rendersi conto cosa c’è al di là del mare. Una muraglia cinese intellettuale e culturale che dobbiamo colmare assolutamente. Spesso le discussioni trovano l’amministrazione (questa o quelle precedenti) come capro espiatorio di tutto. Ci sarebbe da chiedersi se la colpa della sporcizia per strada, delle auto in doppia fila, dello scontrino fiscale non ricevuto ecc ecc siano responsabilità di un ente piuttosto che di una cultura diffusa.

 5) Il web può essere lo strumento per un effettivo cambiamento?

– La parola web deve essere usata con cautela. Internet ha veicolato i voti di Obama, il web è oggi un modo di comunicare dove ognuno può dire la sua. Se non sei interessante e corretto sei fuori. Appena sbagli gli utenti ti caricano. In rete inoltre sei protetto. C’è ancora molta paura a denunciare, mi riferisco ad alcuni comportamenti che sfociano in criminalità, internet in questo senso può essere d’aiuto.

6) Il nostro periodico on line si occupa dell’Hinterland castellese, vi sono mai arrivate segnalazioni di “inciviltà” riguardanti il nostro Comune?

– A memoria ne ricordo due: i vasi distrutti su lungomare di Aci Trezza e un lido che “da tanta parte l’ultimo sguardo esclude”. In particolar modo il secondo è stato oggetto di almeno due post. E’ inconcepibile che un interesse privato prevarichi la pubblica utilità di un passaggio su un lungomare storico e mitologico come quello che unisce, anzi dovrebbe unire, Aci Castello con Aci Trezza.

Inciviltà a Catania 21 maggio   Studente Erasmus inglese, in Sicilia da 6 mesi, mi chiese come mai questi due bellissimi paesini quali Aci Castello e Aci Trezza non siano collegati sul mare così come dovrebbe essere. Io risposi alzando le spalle e dicendo: "questo è il motivo per cui in Sicilia non cambierà mai niente". Tempo fa la sovrintendenza ai beni culturali si oppose alla realizzazione di una passerella in legno in quanto il giardino presente all'interno di una struttura privata poteva essere di interesse artistico. Cavilli burocratici, sotterfugi. E la colata di cemento sugli scogli? E l'interesse pubblico? E la possibilità di passeggiare sul lungomare? Snellire il traffico e rendere quel tratto un'area pedonale? Ah vero, scusate. In Sicilia le cose si fanno se fanno comodo a qualcuno. Viceversa non si fanno.  Grazie al lettore FT per la storia
Inciviltà a Catania
21 maggio
Studente Erasmus inglese, in Sicilia da 6 mesi, mi chiese come mai questi due bellissimi paesini quali Aci Castello e Aci Trezza non siano collegati sul mare così come dovrebbe essere.
Io risposi alzando le spalle e dicendo: “questo è il motivo per cui in Sicilia non cambierà mai niente”.
Tempo fa la sovrintendenza ai beni culturali si oppose alla realizzazione di una passerella in legno in quanto il giardino presente all’interno di una struttura privata poteva essere di interesse artistico. Cavilli burocratici, sotterfugi.
E la colata di cemento sugli scogli? E l’interesse pubblico? E la possibilità di passeggiare sul lungomare? Snellire il traffico e rendere quel tratto un’area pedonale?
Ah vero, scusate. In Sicilia le cose si fanno se fanno comodo a qualcuno. Viceversa non si fanno.
Grazie al lettore FT per la storia

 7) Sosta selvaggia, evasione fiscale, corse clandestine, sporcizia: il grande problema è l’abitudine a tutto questo. Come può finire questo torpore?

– Interventi legislativi in merito, votiamo e paghiamo dei politici preposti a governarci e a risolvere problematiche di interesse collettivo. Su alcune dovrebbe esserci tolleranza zero, mi riferisco a tematiche di stampo mafioso o associabili alla delinquenza. C’è poi un cambiamento graduale che verrà da parte degli utenti, per quello ci vorrà un po’ di tempo.

8) Avete mai pensato di cambiare piattaforma e diventare un blog?

– A dire il vero sì. Bisognerebbe però riprendere tutti gli status vecchi e riportare quelli più importanti, inoltre ricaricare le tante foto e magari inserire un watermark (ossia il nome della pagina in trasparenza) in quanto ci stanno copiando l’idea e le foto. Insomma, un lavoraccio. Per ora restiamo su Facebook, in fondo è solo un contributo volontario che scaturisce dall’amore per la propria terra. 

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Parole interessanti e profonde che devono essere il monito per tutti coloro che “vogliono bene”, non solo metaforicamente, alla nostra Provincia.

Tutti possiamo diventare Batman – il giustiziere, sia nel mondo virtuale che nel mondo reale: basta volerlo. E voi lo volete?

Alessia Aleo

Invia le tue segnalazioni: www.facebook.com/inciviltacatania/timeline

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